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SERIE A ELITE

L’URLO DI SAN DONA’ SVEGLIA IL CAMPIONATO

Campi pesanti in giro per l’Eccellenza, fango e pioggia ma qualcuno più pesante degli altri perchè quello che ne viene fuori è il cambio in cima alla classifica e la cosa è davvero eclatante. Calvisano che non sta in cima fa più notizia che quando ci sta, è il destino di chi ha avuto successo, ma il futuro della classifica è ancora tutto da scrivere.

Rovigo che vince a Mogliano non è una sorpresa e la vera sfida per i capo-classifica attuali è tutta nel tanto atteso prossimo fine settimana quando gli uomini di McDonnell e Casellato, sempre di più del secondo, andranno proprio in casa dei bresciani a giocarsi il tutto per tutto. Dopo quella sfida per Rovigo ci saranno i Medicei e, nell’ultima della stagione regolare, il derby con il Petrarca che potrebbe pesare veramente tanto nell’economica dei Play-off per il titolo italiano.

I petrarchini sono adesso secondi a pari con il Calvisano e, per le altre due giornate prima di arrivare al derby, devono vedersela con San Donà e Viadana, ospiti difficili. I bresciani dopo Rovigo avranno Lazio e Mogliano per uno sprint finale che pare possa far davvero male solo ai rossoblù.

San Donà scrive un pezzo della sua storia, batte per la prima volta il Calvisano e lancia un vero urlo di sfida a tutto il Campionato. Quelli del Piave cinici e concreti sfruttano tutti gli errori degli avversari, prima meta biancoceleste su rimessa Calvisano, per la seconda vale una stoppata ad un improvvido calcio giallonero e per la terza una giustissima meta tecnica che segue un giallo a Susio.

Quello che va in scena nel fango del Pacifici è un San Donà durissimo in difesa, con una grande aggressività ma intelligente, rari infatti i movimenti azzardati, quelli del Piave crescono nel corso del match, muovono bene la palla nel fango e sfidano i più forti gialloneri su ogni punto di incontro, contengono e avanzano, roba da manuale. Ambrosini è un maestro d’orchestra di Alto Livello (a proposito: adesso è pronto) che si capisce molto bene con quella vecchia volpe di Rorato; Van Zyl, Bauer e Zanusso gli altri uomini del match ma è la coralità degli uomini di Ansell che impressiona. Attenti che questi qui bruciano tutti.

Calvisano si ricorda del match quando questo se ne è già andato, gli uomini di Brunello appaiono stanchi e poco propensi al campo pesante, quando però tirano fuori tutta la loro qualità il match diventa anche bello. Da queste parti piace moltissimo il movimento che fa Joaquin Paz, la visione di Mortali ma puntate gli occhi su un lombardo che merita: Michele Andreotti, classe ’93, lui c’è eccome, bravo davvero.

Questo San Donà che vince e convince dimostra a tutti che vuole i play-off e non li vuole per farci le vacanze. Attenti a fare i conti troppo larghi.

A Viadana fa in scena altro match dal campo pesante con le Fiamme Oro che si impongo nel risultato e basta. Tolti i primi 5 minuti dove gli uomini di Guidi arrivano ad una bella meta muovendo bene la palla il resto del match è un calvario di errori e di sfilacciamenti di cui Viadana non sa approfittare. Le Fiamme Oro rimangono matematicamente in corsa per il quarto posto ma quello che si è visto in campo non risolve quasi nulla del buio che appartiene da molte giornata a questa squadra. E’ vero che il risultato fa molto e la vittoria ora è arrivata.

Fiamme Oro che si fanno forti dell’ottimo match del solito super-Amenta e della vitalità di Caffini; una serie di errori senza scuse sono invece il viatico dell’apertura cremisi Edwardson, un vice-commissario qualsiasi oggi faceva di più.

Viadana è sembrato essere arrivata al capolinea, per larghi tratti del match è stata più dinamica e coordinata degli avversari ma non ne ha cavato un ragno dal buco perdendosi in errori ed ingenuità pesanti soprattutto dentro i ventidue avversari. Ottimo match di Pietro Gregorio, mediano di mischia di larghissime vedute ed ottimo piede e di Diego Del Nevo: una sicurezza.

L’ultimo sorriso è tutto biancoceleste, con la Lazio che riesce a chiudere con una bella vittoria che fa tanto bene contro un Reggio mai domo. Una selva di mete ed il doppio bonus per i perdenti, che rugby!

Eccellenza che diventa incandescente:la prossima è un sogno. Ci vediamo allo stadio.

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