(Stefano Il Nero) E’ in corso il RWC2011, trovate un aiuto da questo evento internazionale per la crescita del movimento locale?
(Presidente Valastro) Sicuramente è l’evento di riferimento per il pianeta rugby, anche le persone non vicine a questo sport ne parlano, ma ancora bisogna lavorare tanto per avere un’attenzione costante da parte dei media nazionali. È importante attenzionare il rugby non solo in occasione del “Six Nations” o della Coppa del Mondo, ma partendo da chi fa dello sport dell’ovale una ragione di vita. In questi giorni, comunque, abbiamo ricevuto numerose richieste di giovani, intenti a seguire le partite mondiali, che intendono avvicinarsi al rugby. Certamente il rugby siciliano è molto penalizzato dalla mancanza di campi idonei e strutture adeguate.
(Stefano Il Nero) Piaciuta la Nazionale fino ad ora? Cambierebbe qualcosa?
(Presidente Valastro) Sì, mi è piaciuta soprattutto la mentalità e lo spirito di sacrificio degli azzurri. Cambierei soltanto la linea dei trequarti che non mi sembra idonea ai canoni del rugby moderno e comunque non tecnicamente allo stesso livello della mischia. E se lo dice un ex pilone e tallonatore…
(Stefano Il Nero) Kirwan, Berbizier, Mallett… quale dei tre è il migliore per lei?
(Presidente Valastro) Berbizier: ritengo che il nostro modo di intendere il gioco del rugby sia molto più vicino ai quello dei francesi e non, invece, a quello dell’emisfero sud. Il nostro temperamento latino non credo si sposi con la loro mentalità
Dalla Sicilia quindi un bel “
benvenuto Brunel” ed un ulteriore richiamo alle infrastrutture. Cosa ci andiamo a fare in
Pro12 e
Six Nations se i ragazzi attratti dal nostro sport non hanno i campi per giocare?
Domani l’ultima battuta con il Presidente Valastro.
(Fine 2^ puntata).
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