Insomma i piccoletti hanno fatto strage nel primo giro di Autumn Series, evviva evviva. In uno sport che pare dirigersi verso le sportellate gratuite di omoni impossibili ancora una volta la legge del cervello ha vinto su quella dei muscoli. Questo giro di test match è stata tutta una affermazione dei mediani di mischia.
Player of the Match nel suo turno con Samoa, “l’italiano” Stephen Varney, classe 2001, di mamma italiana, lui sta in Inghilterra, è accasato a Gloucester e, cogliamo la palla al balzo e … allora diciamolo.
A Gloucester infatti Stephen non gioca quasi mai, in questa stagione è persino raramente andato in panchina, gli vengono preferiti l’australiano classe 93 Ben Meehan ed il classe 98 inglese Charlie Chapman che, come Stephen, esce dalla Gloucester Rugby Academy.
A questo proposito, ma solo a titolo di esempio, senza nulla a pretendere, si fa per dire, dobbiamo rilevare che il mediano di mischia “number one” delle Zebre è un inglese, Chris Cook, e che quello della Benetton è il sudafricano classe 88 Dewaldt Duvenage (aaaahhh che paradiso sono le franchigie). Dietro di loro ci sono i nostri italiani ex-under20 ma Varney evidentemente….beh intanto fa sfracelli con l’Italia, perchè con Samoa è stato incontenibile.
Ma su molti campi i numeri nove l’hanno fatta da padrone. Non sarà stato il protagonista di giornata ma l’irlandese Conor Murray ha dimostrato la piena inconsistenza del suo avversario Springboks Jaden Hendrikse. I loro sostituti hanno svettato alla grande, in particolare Jamison Gibson-Park, più reattivo e veloce del collega celtico, ma anche il sudafricano Faf de Klerk che è parso finalmente “in giornata” dopo diverse prove nebbiose (sembrava a tratti pure veloce!).
Ma l’avete visto l’argentino Gonzalo Bertranou (cl 93) abbattere gli inglesi? Gran mediano, lui è accasato ai Dragons, ha giocato solo un match nella stagione di club, il titolare lì è il gallese classe 93 Rhodri Williams. Gonzalo non è la prima scelta nei Pumas ma ha accompagnato benissimo il match di Twickenham, 6 placcaggi e 31 passaggi e tanto supporto ad una mischia che ha fatto fatica a tenere i maestri di Eddie Jones.
Tutto troppo facile per gli All Blacks per fare citazioni altisonanti ma lì, come però accade spesso, il mediano di mischia è stato ancora una volta in cattedra, certo però che si chiamava Aaron Smith 11 placcaggi, 35 metri fatti, 4 corse, 60 passaggi, si è messo a strafare ed ha realizzato anche due mete, una da far venire i brividi.
E poi Dupont: questa però e un’altra storia. I francesi hanno vinto di poco con l’Australiae sarà stata anche una invenzione dell’ala Penaud la meta finale del 30-29 ma la regia di Antoine Dupont per tutto il match… wow. Molto bello come riesce sempre ad essere uomo di punta di azioni da lui stesso iniziate. Qualcuno ha scritto pure non averlo visto al massimo con l’Australia, ma il ragazzo dei Pirenei (classe 96) che gioca a Tolosa, è stato top in un match spigoloso ed ha detto ancora una volta di essere davvero il miglior giocatore del mondo.
In questo primo turno i mediani di mischia hanno dimostrato la loro centralità nel gioco, perchè il gioco del rugby è sicuramente uno sport di combattimento ma è anche una attività di sottile e generosa strategia.
Attenti allora al mediano di mischia, è lui che…. vi seppellirà !