Interrogativi e circostanze che – vedrete – da oggi in poi terranno banco sui media internazionali ben più di quelli italici.
Insomma, il caso Parisse coinvolge gli stessi vertici della federazioni a cominciare dal presidente Marzio Innocenti: qual è la strategia, anche di comunicazione, per i prossimi mondiali?
Mondiali che per adesso offrono due partite senza storia perché scontate (quelle contro le “piccole” Namibia e Uruguay) e due partite senza storia in quanto dal risultato arciscontato (Francia, in casa e da numero uno al mondo, e Nuova Zelanda), ergo si tratta di quei mondiali, purtroppo già vissuti, in cui non si può nemmeno aggrapparsi a un miracolo.
Ecco, ci fosse anche da parlare di Parisse, la luce sull’Italia anche da parte dei media stranieri sarebbe assai meno fioca.
E poi, al di là delle frasi stereotipate del ct che trovate sotto (ma poi il ct resterà davvero fino al giugno 2024 come da attuale contratto o se ne andrà a ottobre subito dopo i Mondiali perché attirato altrove?), nell’elenco dei 46 figurano giocatori sì di qualità, ma che con tutta evidenza solo adesso hanno risposto “presente” alla convocazione perché hanno scoperto che ai Mondiali con la loro “prima” nazionale non ci andranno nemmeno a piedi: vedi, per tutti, Paolo Odogwu, ala inglese ora allo Stade Francais, che l’anno scorso aveva preferito temporaggiare rispetto alle chiamate dall’Italia perché sperava di giocare nel Sei Nazioni e quindi ai Mondiali con l’Inghilterra. Anche di Dino Lamb, seconda linea degli Harlequins, non si sono mai letti proclami d’amore per l’Italia, invece ora appare nelll’elenco. C’è anche Monti Ioane, certo un asso, che però non è stato disponibile per l’ultimo Sei Nazioni. Almeno di quest’ultimo si sapeva la trafila, ma insomma. Lo stesso Innocenti ha detto e ridetto che in azzurro possono andare solo coloro che hanno sempre dimostrato “attaccamento” alla maglia dell’Italia.
Invece di Parisse, che ha fatto sapere da mesi di essere disponibile e di cui non è in dubbio la passione per la maglia azzurra, il ct ed evidentemente la federazione non hanno bisogno.
Le strade di Crowley e dell’Italia in ottobre (o al più a giugno 2024) comunque si divideranno, mentre già ora dovrebbe essere aperto il cantiere di quelle che potrebbero legare il campione (giocatore al mondiale e poi si vedrà) al movimento italiano guidato da Innocenti.
Moral suasion se ne prevedono? Per ora pare di no, si vedrà nelle prossime settimane anche in relazione al boato che questa esclusione sta già provocando.
Il ct
“Vivremo un periodo molto lungo, formativo e interessante a Pergine Valsugana in preparazione di uno dei momenti più importanti nella vita di uno sportivo come il Mondiale. Avremo a disposizione una rosa allargata con giocatori che seguiranno un lavoro preciso e mirato in base al ruolo e alle singole necessità.
Nei primi due raduni il gruppo non sarà al completo in modo da dare il giusto recupero a tutti gli atleti e consentire loro di essere nelle migliori condizioni possibili per i Test Match pre-mondiali. Nel primo raduno di luglio il gruppo sarà al completo. Sarà molto importante avere l’apporto di tutti i componenti del team – giocatori e staff – per proseguire nella costruzione e consolidamento delle fondamenta di questo gruppo” ha dichiarato Kieran Crowley.