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SERIE A ELITE

IMPRESA DI MOGLIANO E FIAMME ORO. VIADANA SI PRENDE CIO’ CHE SI MERITA: LA TESTA DELLA CLASSIFICA

 

E’ Viadana il Campione del primo giro, piega una fragile Lazio in modo che lascia stupiti tutti, perchè a Viadana si vedono una decina di mete e non c’è proprio storia. Philips si prende sornione la vetta, in fondo a guardare la fine di queste giornate di andata di questa Eccellenza la differenza poi l’ha fatta proprio quel Viadana-Calvisano bello in campo e meno fuori. Prato ha molti problemi e Calvisano è lì dietro, la lotta pare, ad oggi, quella per il quarto posto. C’era anche questo in questa undicesima giornata: Mogliano-Petrarca.

La mischia del Viadana (Foto Sara Bonfiglioli)

Il primo tempo dice una bugia ed il secondo la verità e chi si aspettava che a Mogliano vincesse il più forte è servito, ha vinto il più furbo, quello che ha sbagliato meno, quello che ha saputo davvero leggere la partita. Su chi fosse il più forte  lo dice il primo tempo e non ci sono dubbi, il Petrarca ruba touche, pesa in mischia, corre e frigge gioco alla mano anche se con qualche scalfitura in più del solito; si vede che qualcosa non funziona ma fino al 28′ il Mogliano guarda mezzo stordito, lì un cartellino giallo chiude la frazione di gioco del petrarchino Favaro, quelli in biancoblù si guardano nel profondo del cuore ed il primo tempo si chiude 11-10 per i padovani, risultato bugiardo ma quello è. Il problema per la squadra in nero inizia con il primo minuto del secondo tempo, Casellato azzecca il nuovo assetto tattico, il Mogliano scompone la mischia avversaria, gioca più largo, fa possesso e, soprattutto, gestisce i punti di incontro; crolla il Petrarca che si difende fino alla fine e la fine è la stessa di tutte le ultime partite, perse,  dei padovani: arrembaggio infruttuoso, per scarsa fantasia, ai cinque metri. Il man of the match assegnato ad Onori, che con il suo 4/4 al piede regala di fatto la vittoria ai trevigiani, non rende giustizia di alcune mosse tattiche e rifiniture dei moglianesi. Il secondo tempo di Lucchese e Padovani è micidiale  con giocate a volte davvero imprevedibili e guadagni di territorio ampi, la mischia non scoppia più e guadagna anche un paio di fischi, la touche non le prende e qualche volta le suona, la linea si sposta veloce e trova qualche varco qua e là. Di fatto il Mogliano non costruirà poi chissà che cosa nel secondo tempo ma è la gestione del possesso che lo porta ai quattro punti. Mogliano con il colpo di reni si riapre il campionato, vogliamo altro per credergli però e il prossimo turno si chiama Viadana. Il Petrarca perde in mediana, fra Travagli, insufficiente, e Mennitti Ippolito  alla fine porta la croce quest’ultimo con il suo 2/6 al piede e lo 0/1 di trasformazione (cambiare calciatore a mezzo incontro è peccato mortale?) ma anche perchè quel “palla avanti e pedalare”, che regala gestione del possesso agli avversari , dovrebbe essere interrotto almeno quando non “pedala” più nessuno. Non convince Gega, bene Ansell e il nuovo Holmes, bene Chillon e Bortolussi.  Cambi petrarchini alcuni forse tardivi tutti davvero inefficaci. Quarta sconfitta nelle ultime cinque partite per il Petrarca che perde tutte le sfide che contano davvero e soprattutto con quelle che stanno in cima alla classifica (Viadana, Calvisano, Prato e ora Mogliano) riprendendo i contorni più modesti che in molti indicavano a inizio stagione.

Le Fiamme Oro strapazzano con una partita di altri tempi un Prato duro, Benetti in cattedra che usa nove volte il piede centrandone sette incluso un drop “assassino” ed un sei su sei da fermo ( cp 4/4, tr 2/2, drop 1/3) ; grande prestazione del pacchetto di mischia in cremisi, del resto con il professore Presutti in panca questo è il minimo, e meta in velocità di Massaro. La gioia della vittoria porta in campo anche il riservato Presidente-poliziotto delle Fiamme Oro  Armando Forgione che dichiara:” Oggi abbiamo vinto con il cuore, dimostrando a tutto il movimento che puntare su ragazzi giovani e, soprattutto, italiani è una scelta che nel tempo paga”. E il Prato? La sensazione, e le voci, non ispirano il meglio e bisognerà tornarci su.

L’Aquila batte i Crociati nella sfida salvezza ed il San Donà conosce la realtà amara delle vittorie onorevoli nel derby veneto con il Rovigo che tiene il passo ma, per ora, nulla di più.

Si vedono 36 mete in questo turno di Eccellenza ma si realizza molto al piede e, bisogna dirlo, in giro ci sono piedi buoni; nella undicesima giornata si calcia settanta volte e cinquanta va dentro, un 5/7 assolutamente di gran rispettabilità che cozza contro la “crisi dei calciatori” dell’azzurro team al piede.  Se è per quello Burton non fa miracoli neanche alla Benetton mentre Benetti (Fiamme Oro) fa 7/9, il “vecchio” Marcato 4/6 nel suo Calvisano, il giovane Falsaperla  (L’Aquila) 4/5 ed anche Gennari (crociati) 4/5, poi c’è lo “straniero” Basson 5/5, ed il giovane Bacchin (San Donà) 3/3, Onori (Mogliano) 4/4. Cosa significa tutto questo ?

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