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SERIE A ELITE

IL SOFFIO DI VIADANA ED IL VENTACCIO PER ROVIGO. LA TEORIA DEGLI STRANIERI.

Spero non pretendiate che ci si metta ad elencare le motivazioni di vittorie come quelle di Petrarca, Calvisano e Mogliano perchè altrimenti non solo salta la (altrui) teoria del Campionato a due velocità ma pure si entra nella logica dello sproloquio, lo so che ci sono i permalosi che vorrebbero si dicesse di ogni loro partita come se fosse tutto oro, quelli che non ammettono critiche ed hanno la risposta a tutto (beati loro), ma oggi da queste parti il commento si fa con il peperoncino e quindi datevi pace che meno di così non dovevate.

Mancano tre giornate alla fine e chi corre lo fa per cose grosse; Calvisano ha ripreso la vetta, andamento regolare , come i loro match, senza sbavature. Dietro i primi tre tutto lascia presagire che la cosa si cominci a risolvere già la settimana prossima quando i padovani vanno a Prato e Mogliano va a trovare la Lazio, Casellato conta sulla ventesima giornata per il sorpasso ma, sempre di più, sembra che non potrà fare a meno di far pesare tutto sull’ ultima giornata, Petrarca-Mogliano, tutto potrebbe arrivare fino a li.

La prima spruzzata di peperoncino lambisce però proprio le due venete; se volessimo spezzare in due la classifica forse dovremmo farlo proprio dal quarto posto in giù, l’alta velocità pare correre solo sui binari delle prime tre, il quarto assume i contorni della vittima sacrificale del primo classificato oltre al tesoretto da Amlin Cup. Per i cultori del “campionato in equilibrio” sarebbe quindi il caso rilevare che un campionato a tre è scarsetto, forse il problema non è allora che sia a otto o dieci o dodici squadre ma che sia e basta. Liberi di prendersi in mano i testi di geometria ma Viadana-Cavalieri è stato un match “diverso”, arrivato all’ultimo minuto perchè in campo ce ne era ancora che mancavano solo i minuti e poi chissà chi l’avrebbe portata a casa.

Per alimentare la riflessione di cui sopra, visto che di peperoncino si tratta, riguardiamoci allora la teoria degli stranieri che con tutta questa storia dei “giovani” poi si rischia solo la sbornia da opacità. Mica perchè i nostri ragazzi non meritino, tutt’altro, in campo ci sono dei veri talenti che sarebbe ora qualcuno ci guardasse a fondo, ma la differenza chi la fa? Si chiama Bream Steyn, sudafricano di Mogliano, il miglior regalo che abbia ricevuto Casellato ultimamente, Moretti come cadeau ha visto entrare in rosa Tyrone Holmes che ha accompagnato a Ansell e Mathers e ne ha fatto perno. I Cavalieri, si è visto bene,  girano intorno alla carica esplosiva di Ngawini e Tautua mentre Viadana è pronto a santificare Padrò e Gilding. Calvisano non ha mai nascosto il peso di Vilk, Vunisa e De Jager.  Forse liberalizzare gli stranieri in Eccellenza è eccessivo? Stare in mezzo al guado invece fa peggio e quindi ben vengano le scelte.

Viadana non è più forte di Prato e lo sa benissimo ma meritava di vincere la partita, l’ha vinta per un soffio, ai Cavalieri invece la palma del miglior rugby, magari non è sufficiente ma è comunque gran cosa e fa dire che, se fosse “semifinale”, non sarebbe scontata.

Peperoncino su Polla che prende la super-batosta, riesce a farsi spazzare via il lavoro fatto in casa con Viadana  ed a confermare la sua squadra un po’ troppo “ondivaga” e non da quest’anno. Trattasi però anche di opera da maestro del solito Presutti e delle sue Fiamme Oro che ci mettono prima la mischia e poi il piede di Benetti e stroncano i sogni rossoblù, ancora non lo dice la matematica però lo dicono a Rovigo. Fiamme Oro settime in classifica senza gli stranieri di cui sopra, lo so che l’ho già detto, ma vogliamo guardarci dentro per capire come si potrebbe fare?

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