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SERIE A ELITE

IN ECCELLENZA QUALCUNO HA IL FIATO CORTO?

ECC GIORNATA 18

Il ritorno di Troy Nathan alla testa della Lazio in quel di Mogliano è un brutto andare, il neozelandese classe ’83, Campione d’Italia proprio con Mogliano, regala ai suoi solo un 1/5 al piede, incredibile rispetto alle sue ottime medie di stagione , una percentuale che la dice lunga sui potenziali condizionamenti ambientali che, per fortuna,  sopravvivono anche nella nostra Eccellenza, si sa anche che tutti negheranno questa cosa: è troppo umana.  In tutti i casi Mogliano non convince ma vince ed è la prima di Properzi da Head Coach dei biancoblù, va bene così.

Effettivamente la giornata di Eccellenza regala risultati sul filo o comunque impensabili fino a qualche settimana fa, tutti hanno però una spiegazione, quasi tutti.

Chi va per gli stracci sono i Cavalieri che si fanno travolgere da Calvisano che gira davvero a mille, all’andata la cosa era finita, sempre a vantaggio dei bresciani, di soli tre punti. Una spiegazione però c’è,  il tabellino del match racconta di due mete tecniche a favore di Calvisano, travolgente in mischia,  tre cartellini gialli contro i toscani, il team di Pratichetti si è davvero  sciolto. Giornata storta o fiato corto?

Rovigo regala un punto di bonus a Reggio? Pare proprio di no, è semmai Reggio che regala un quattro punti ai polesani. Grandi recriminazioni degli emiliani contro la decisione arbitrale per l’espulsione di Scalvi, una somma di gialli che la dicono lunga, anche visto il risultato finale, su chi stesse dominando l’incontro. I rossoblù hanno rischiato forse perchè sono stati messi in campo con la variante “Rovigo2″ ma questa scelta è del Coach rossoblù, mica l’ha imposta nessuno.

Una segnalazione: nonostante sia scesa in campo con Rovigo2 il tallonatore del primo XV rossoblù non era Manghi, ovvero il numero due ingaggiato dal Rovigo a metà stagione prelevandolo proprio dalle file del Rugby Reggio, chissà come mai.

Ha detto Presutti:” Ci sono squadre come il Viadana che sanno sfruttare al meglio gli errori degli avversari e non farsi sfuggire le occasioni per mettere a segno punti pesanti.” Così Viadana passa sul campo delle Fiamme Oro che, dopo Padova, perdono definitivamente la prova della grande maturità, ottimo team comunque quello dell’abruzzese,  in grado di fare qualche colpaccio ancora da qui a fine stagione, una stagione che rimane da incorniciare per i poliziotti. A Viadana invece hanno il fiatone  e si vede.

Cumulo di errori in Eccellenza, stagione troppo lunga e sincopata, comincia a mancare la condizione a qualcuno mentre qualcuno comincia a spingere, forse in anticipo, perchè la salita vera non è ancora arrivata. Si cominciano a vedere risultati fuor di pronostico, dati che non c’erano, tipico di un Campionato che soffre il suo stesso singhiozzo, accumula troppi cali di condizione e ritorni.  Bisogna ripensarlo.

Ultima segnalazione è per la Capitolina.  La formula “dilettanti allo sbaraglio” non funziona, ritirarsi prima dell’inizio  della competizione era la cosa giusta, forse la FIR avrebbe direttamente battezzato il Campionato a 10 squadre, oppure sarebbe stata promossa altra squadra che in Eccellenza non ci voleva solo arrivare ma anche ci voleva giocare.   Il voler stare in Eccellenza con la formula “facciamo finta di essere ancora in A perchè a noi piace così” è uno schiaffo al Campionato, alla sua crescita, alle altre Società che invece ci hanno investito, a tutto il rugby.  Costruire un team all’altezza del proprio Campionato in proporzione alle proprie risorse è un dovere non un diritto. Se non si ci si giudica all’altezza di questo il comportamento eticamente corretto è quello di rinunciare. Con tutto il rispetto.

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