Il “match clou spareggio” di giornata è stato bello, equilibrato e sorprendente, poi ha vinto Mogliano.
Le bandierine delle due casacche in giallo dietro i pali non si alzano e ancora una volta, ora sono tante, Mennitti-Ippolito, entrato inspiegabilmente a qualche minuto dalla fine a sostituire un buon Marcato, si trova il calcio che conta fuori dai pali. Il regalo è così servito integralmente dal Petrarca ad un Mogliano insicuro e poco ordinato.
A dare il via alle regalie verso i moglianesi ci aveva pensato Jacopo Sarto guadagnandosi un giallo davvero inutile nei primi minuti del secondo tempo: è allora che il Mogliano prende coraggio, sfrutta abilmente la inferiorità numerica avversaria e domina per soli dieci minuti, quelli che contano però e, con un parziale di 17 – 0, si risolleva dal 7-18 con il quale era andato negli spogliatoi.
Mogliano combatte una battaglia da ultima spiaggia, deve scacciare i suoi fantasmi, ha insomma centomila motivi per voler vincere questa partita, è davvero distante dal gioco elegante e pulito al quale ci aveva abituato, gioca alla mano senza procurarsi avanzamento, è instabile nelle rimesse, più solido in mischia ma la visione di gioco è confusa, molto male la mediana. Un brutto Mogliano, tutto orgoglio e poca lucidità ma tutti gli chiedevano il primo e questo è arrivato guadagnandosi la vittoria. Il Petrarca, ottimo sul piano del gioco, i suoi avversari entreranno nei suoi ventidue solo dopo il ventesimo minuto, affida ad una difesa avanzante inesorabile, ad una gestione intelligente del punto d’incontro ed alle splendide corse dei trequarti, che bucano con grande abilità la difesa avversaria, il suo risultato; nel secondo tempo i padovani entrano in campo per gestire il punteggio (18 -7) ma si trovano schiacciati dal giallo di Sarto. Riportata la normalità il Petrarca si trova ad inseguire, si ripropongono alcuni deficit sugli ultimi cinque metri ed i troppi calci in avanti non saranno efficaci. Il Petrarca gioca meglio, è ben messo in campo, diverte ed è abbastanza concreto, il Mogliano vince la sfida della determinazione. Il migliore in campo è in assoluto il petrarchino Jordaan, poi Marcato, Bellini, ottimi i suoi inserimenti, Bettin. Sul fronte biancoblù Bacchin e Costa Repetto ma è Galon il faro della squadra. Sembra entrare in campo solo per picchiare il biancoblù Ceglie al quale qualcuno dovrà rispiegare il gioco ed il suo spirito tutto dall’inizio.
Moretti ha da ieri troppi padovani che lo pensano, Properzi qualche trevigiano in meno.
C’è tutta la grinta e la potenza del solito Aldo Birchall dietro la bella vittoria di San Donà
Vince Rovigo e perde Prato, non c’era nessuna vendetta da consumare, chi lo ha scritto lo ha fatto per creare pathos e lo si può capire ma, adesso che è finita, diamo solo merito a Frati di saper gestire a punteggio pieno un ambiente, quello di Rovigo, in “serena difficoltà tecnica”. I Cavalieri sono in salute ma, adesso che la stagione cala verso la fine, i pezzi che mancano si sentono, ad esempio la mischia che non regge lo scontro con i rossoblù.
La Capitolina ha incassato 203 punti solo nelle ultime 3 partite e ne ha fatti ventidue, la favola dei dilettanti che insegnerebbero i valori della coerenza nel rugby solo perchè sono dilettanti è matematicamente retrocessa, perchè un campionato lo si fa prima di tutto per vincere.
Vince la Lazio, bravissimi, sarebbe un torto scrivere diversamente ma il Viadana di oggi non è quello di qualche mese fa, il primo tempo chiuso dai laziali sul 27 -0 racconta anche tutte le difficoltà economiche e di gestione di un team mantovano che sembra verso la deriva, tutti attenti e vigili però che i viadanesi sono famosi per il loro celebre “mai mular”.
Eccellenza verso il finale di stagione che sceglie le prime quattro, finale intenso e ricco di potenziali sorprese, stadi con tanta gente a San Donà, Padova e Prato, meno da altre parti: non facciamo scherzi, mica vorrete perdervi il meglio, ci vediamo allo stadio.
.
