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PRO14

PRO12, PENSANDO A CONNACHT

GPRO12 2

E’ il team della provincia irlandese meno “dotata”, Connacht appunto, quello che festeggia alla grande la seconda tornata di questo Pro12. Gli irlandesi dell’ovest buttano fra le gambe di Edinburgh, vittorioso nella prima giornata contro Munster, una dose di cuore e difesa sufficiente a far girare la testa a Cornell du Preez, man of the match, e soci. La cosa interessante è che Connacht chiude la partita a suo favore grazie alla sua mischia ma soprattutto al piede di Darragh Leader che mette dentro nove punti importanti. Daraagh è un estremo/ala del 1993, nato a Galway è quel che si direbbe un prodotto di casa, ha fatto parte della Nazionale Under 20 irlandese, lo scorso anno si è fatto il campionato all’ombra del “maestro” Dan Parks, adesso è arrivato il suo momento e pare regga bene il confronto. Connacht è praticamente in testa alla classifica, con Glasgow e Ulster, un punticino dietro lo schiacciasassi Ospreys, una bella soddisfazione che magari potrebbe non prolungarsi a lungo ma regala quel paio di soddisfazioni all’ambiente di Galway, soddisfazioni  che non solo fanno bene al cuore dei tifosi e degli sponsor ma anche e soprattutto al morale di coach Pat Lam e della sua nuova squadra. Non solo Treviso ha la squadra nuova, pensate un po’. Per Connacht il prossimo giro di Pro12 è a casa propria contro Leinster, roba dura da digerire.

Le italiane sono al solito posto, in fondo alla classifica, certi miracoli per ora accadono solo a Galway. Le Zebre sono state sepolte da Ulster per cinque mete ad uno, Andrew Trimble in cattedra e partita senza storia. Cavinato non trova il bandolo della matassa, in campo sei stranieri e buona prestazione di Haimona, brutte notizie per Brendon Leonard che si è infortunato, il faro della franchigia parmigiana potrebbe mancare per diverse settimane e così è tutto ancora dannatamente più difficile.

Treviso perde in casa un match che poteva vincere e questo nella Marca lo sanno tutti, anche Casellato, anche se fa comodo a tutti attaccarsi al fato triste e baro ed al “nuovo team” in via di sperimentazione, tutto buono per dimostrare soddisfazione ” a prescindere”.  Munster fa poco e non sempre in maniera ordinata, porta a casa il match grazie al mestiere ed agli svarioni dei trevigiani, niente di più.

Benetton mette in campo una mischia vincente (Muccignat-Giazzon-Harden) ma forse è quella di Munster che fa davvero poco, comunque funziona e, quando entra, fa bella figura anche Zanusso. Tre punti da sottolineare. Il primo si chiama Ragusi, il giovanotto si destreggia fra gesti pregevoli e pasticci pesanti diventando un po’ lo specchio del “Cantiere Casellato”. Il secondo si chiama Campagnaro-Esposito che riescono ad essere ininfluenti in un match alla loro portata. Il terzo è  quasi uno scherzetto e si chiama Carlisle, il mediano inglese ci regala a volte l’impressione di passeggiare per il campo come un turista in gita a Venezia. Svegliatelo e giurategli che quello che vede è tutto vero: non è San Marco ed i mori che vede non suonano le campane, è proprio una partita di rugby.

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