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PRO14

BERGAMIRCO RISOLVE E LE ZEBRE SONO OK. E ADESSO?

GPRO12 16

E’ il 5/6 al piede di Mirco Bergamasco che porta le Zebre ad un successo importante  e regala quell’attimo di respiro di cui l’ambiente parmigiano ha davvero tanto bisogno. La risposta ai tanti problemi societari, alle motivate critiche sul piano tecnico è arrivata dal campo o almeno il campo la sua risposta riesce a darla. Con una formazione largamente rimaneggiata, con ingressi di giocatori provenienti dalla Eccellenza e di Zebre a bassissimo minutaggio, fra questi Jacopo Sarto che segna una meta, il team a striscie riesce ad avere la meglio sui tignosi gallesi di Newport che portano comunque a casa il punto di bonus. Così mentre i dieci super-titolari delle Zebre portavano a cassa la vittoria della Nazionale in Scozia, quelli rimasti fanno il botto superando il team gallese “minore” dei Dragons quello che, diciamola tutta, è nel mirino delle italiane per dare un senso nuovo alla classifica di questo Pro12.

Nerotop alle Zebre perchè la risposta data dal campo vale molto e molto di più di quello che dice il tabellino.

Mentre le Zebre facevano il super-regalo alla Benetton Treviso sconfiggendo la sua prima diretta avversaria di classifica, la Benetton si faceva massacrare a Galway portando a casa uno dei suoi risultati eclatanti, di quelli che fanno storia. Cinquantatre punti subiti e sette mete, un primo tempo retto bene (13 -5) e poi, sul più che si poteva pensare ad un colpaccio, ecco affondare i sogni e le meraviglie fatte vedere nel precedente turno di campionato. Certo a Galway faceva freddo, Casellato tweettava poche ore prima della partita il gelo e la neve ma il rovescio più grosso è arrivato dopo, nel secondo tempo, quando sono state sei le mete che i verdi d’Irlanda hanno messo in saccoccia lasciando i trevigiani al palo con un parziale negativo di quaranta a zero; I soliti numeri grossi al quale Treviso quest’anno ci ha tristemente abituati.

La domanda adesso è: a cosa dobbiamo credere?  

Solo una settimana fa si scriveva che pareva per Treviso fosse la volta buona, la vittoria con Cardiff aveva riscaldato gli animi non solo per il risultato ma per il volume di gioco dimostrato, tutto scomparso nel secondo tempo di Galway. La scorsa settimana le Zebre davano invece  la sensazione di essere sempre allo stesso punto, un solo tempo giocato e poca testa in campo, ora hanno vinto. Fuochi di paglia?

Certamente non siamo davanti ad un progetto per il campionato, nessuno dei due team gioca per il campionato, questo è stato evidente fin dal primo giorno.

Treviso, rispetto agli anni scorsi, gioca un po’ di più per far contenta la FIR ed i suoi obiettivi sovra-club, per il resto punta alla crescita di un ambiente che si sente in totale rifondazione. Traguardi biancoverdi? Se li avevano quest’anno non li hanno raccontati, in perfetto stile federale; una squadra senza obiettivi dichiarati arriva dove può la testa, infatti i problemi che ha avuto Casellato da questo punto di vista sono stati notevoli ma, è innegabile, l’appiattimento c’è stato eccome e Treviso quest’anno è stato decisamente più vicino alle Zebre sia come andamento che come risultati.

Le Zebre soffrono il solito male di “mancanza di identità”, sono la franchigia del nord-ovest ma la FIR l’ha promessa anche a Roma. Il cuore di Parma non batte per le Zebre, pochi spettatori e pochissimi i tifosi. Le Zebre vivono fin troppo da vicino la Federazione e le sue vicende; i risultati richiesti a suo tempo da Cavinato, le quattro o cinque vittorie, oltre ad essere davvero minimali sono schiacciati da un ambiente difficile che, raccontano, sia eccessivamente distratto, un posto dove per troppi il club non è al centro delle proprie  aspirazioni.

Non è un quadro bello ma, in mezzo a tutto questo, si vedono momenti di gran gioco, colpi d’ala interessanti, personalità ovali che crescono, si vede anche del buon rugby. Ecco allora che si  ha l’impressione che tutto questo abbia sopra un tappo che va rimosso.

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