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SERIE A ELITE

CALVISANO PIU’ FORTE. “HO VISTO COSE CHE VOI UMANI…”

La difesa è un optional. Certi risultati si giustificano così ma la realtà a volte è molto più cruda, il divario tecnico quando la stagione arriva verso la fine si vede di più, pesa in campo e si fa risultato.

Poi c’è l’esempio del Viadana che prima di questa giornata aveva fatto una media di 19 punti a partita e che in questa ne ha messi giù 41. Cosa sarà? “Ho visto cose che voi umani...” (cit. Blade Runner 1982).

Il Petrarca fa gli onori di casa al suo ex-allenatore, ora sulla panchina del Mogliano, e, si sa, nel rugby il rispetto si misura in continuità, così sono 58 i punti fatti e l’ex-allenatore è lasciato pure a zero, quindi rispettatissimo. Negli ambienti petrarchini si dice che i ragazzi lo abbiano fatto molto volentieri. “Ho visto cose che voi umani...”.

Il Verona non vuole proprio finire il lavoro, chi meglio delle Fiamme Oro, non ce ne vogliano ma è così, poteva fare da “colpo gobbo” di stagione per gli scaligeri? Invece l’ultima meta cremisi è un campionario di errori antracite e diventa una corsa in mezzo al campo del velocissimo D’Onofrio che parte dalla propria metà ed arriva in mezzo ai pali senza trovare nessuno sul suo cammino. Magari è così che ci si è giocato una stagione? “Ho visto cose che voi umani...”.

Mitrea è l’arbitro internazionale che negli anni duemila ha forse meglio rappresentato la nostra federazione nel mondo. Fino ad oggi, in questa stagione 2018-2019, che le giornate di Top12 sono 19, ha messo il piede in questo campionato solo 7 volte. Lo conosce? E’ veramente cosa sua? Sta di fatto che la sua prestazione in questo turno, Rovigo Vs Calvisano,  è stata al limite del pessimo, nervoso e troppo estetico, non ha arbitrato il match ma lo ha gestito senza garantire un metodo che potesse essere completamente equivalente.

In evidente disagio in certe occasioni troppo “italiane”, Mitrea ha lasciato correre diverse cosette fra le quali i cartellini gialli (per la presa al collo vale ancora il cartellino giallo?) anche se su questo all’ultimo minuto non ha resistito. Ma quelli che avrebbe dato in precedenza avrebbero pesato di più.

La scarsa prestazione di Mitrea in questo turno ha dimostrato la necessità di avere un arbitro in campo non genericamente bravo ma preparato al tipo di gioco ed alle spigolature tipiche del campionato in cui si cimenta. Il Top12 merita questa attenzione. Ci si augura sulle designazioni di play off avere designatori attenti a questo particolare non eludibile.

Il match clou di Rovigo è stato vinto dal Calvisano perchè è stato più forte. I calvini hanno messo in campo ordine in fase di attacco e di difesa, sufficiente disciplina, gran pulizia sul punto di incontro e concretezza nelle fasi al largo complice anche una difesa avversaria inesistente in quelle zone. Quelli in giallonero hanno fatto poco ma tutto bene e molto bene presentando un gioco assolutamente collettivo anche se, per una parte dell’incontro, sempre centrato sulla logica dell’autoscontri e sul “limite” del fuorigioco. Calvisano pare aver raggiunto il top di forma al momento giusto, interessante come, nel corso della gara, il team di Brunello non si sia mai scomposto. Assolutamente compatti. Panceyra-Garrido fra i migliori con Pescetto e Fischetti.

Rovigo ha perso perchè ha messo in campo poca testa specialmente nel primo tempo. Un match importante richiede alta concentrazione, Rovigo ha fallito lì, troppa indisciplina per poter vincere un match così, scarso il placcaggio, troppo individualismo ed alcune scelte davvero folli nelle fasi di gioco. L’ultima meta del Calvisano, decisiva, è un regalo rossoblù. Rovigo ha perso, se ne facciano una ragione i tifosi rossoblù: l’arbitro non c’entra.

Rovigo imposta in campo un pregevolissimo gioco veloce basato sulla continuità totale, i rossoblù si muovono con off load ripetuti e gli avanti sono agili e rapidi nel riposizionamento anche se la palla la portano avanti i trequarti. Tutto bello ma anche tanti falli, errori nelle touche principali, mischie vinte senza conseguenze visibili sullo spostamento di gioco e reparti scoordinati per una parte del match. La “perdita dell’uso del piede” da parte di Chillon diventa un boomerang. I ragazzi di Casellato sono molto saliti qualitativamente in stagione ma se il gioco deve essere veloce i mediani devono essere precisi nel passaggio. Su questo ci vuole ancora tempo. Al top in campo il solito Majstorovic, Antl suggerisce bene, Momberg c’è, Brugnara ce la mette tutta e piace.

Non fanno parte del gioco invece due brutti fatterelli, collegati fra loro,  accaduti a RovigoProtagonista dapprima è  il pubblico rossoblù che fischia in massa e pesantemente il calciatore avversario durante un piazzato ed al termine del calcio, realizzato dal Calvisano, per il secondo  fatterello sono protagonisti i giocatori-tesseratofir-tifosi calvini depositati in tribuna che esultano e fanno il gesto dell’ombrello al pubblico. Due comportamenti diversi ma  entrambi deprecabili. A quale deriva stiamo puntando? Qualcuno faccia qualcosa, da entrambe le parti.  “Ho visto cose che voi umani...”.

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