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FIR E DINTORNI

INVENTATO LO SLOGAN PER ANNUNCIARE LE “SCONFITTE ONOREVOLI” : “GIOCHIAMOCELA”

E’ tempo di applausi ed in FIR c’è gente preoccupata non si applauda abbastanza ed allora distogliamo lo sguardo dalla FIR in senso stretto per affidare le nostre, in questo caso,  disamorevoli cure a chi ha studiato la campagna pubblicitaria per i test match di Novembre che vedrà l’Italia opposta a Tonga, Australia e All Blacks.
Gli occhi sono puntati sul “claim“, come lo chiamano i pubblicitari ovvero lo slogan, il motto, che identifica il messaggio che si vuole far pervenire al pubblico. I creativi di turno hanno  confezionato, per iniziare, un  “Vengono da un altro emisfero, non da un altro pianeta“; me li vedo contentissimi girare attorno al tavolo felici per aver inventato questa cosa che sa di Coca Cola a Natale. Risolto quindi il dubbio che la sonda Curiosity avesse rintracciato nella sua esplorazione di Marte tracce di Richie McCaw, Quade Cooper  o Taufa’ao Filise la campagna accosta alla frase già citata lo slogan più atteso da anni, quello per le sconfitte onorevoli (e annunciate):  “Giochiamocela“. Che tristezza!  E’ un claim che esalta la mediocrità, l’inutilità dello scontro tanta la differenza con l’avversario, un claim che racconta di un tentativo quasi senza speranza di vittoria, uno slogan che nega l’abnegazione del rugbista e la sua capacità di partire sempre come un potenziale vincente che è diverso da quello che prova a non perdere. “Venite allo stadio”, sembra dire, “ma non aspettatevi chissà che cosa, noi al massimo ce la giochiamo“; non è nemmeno una buona presentazione per la nostra Nazionale che sembra battere in ritirata prima ancora di cominciare, uno slogan che sa di rassegnazione, remissione, sottomissione, di crisi, di incertezza, avete presente quelle squadre di calcio che si chiudono in difesa per prenderne meno possibile ed aspirando al pareggio? Ho detto “calcio” ….eh, appunto! E’ un claim rinunciatario, che evidenzia un complesso di inferiorità, che parla di una squadra che si sente di serie B, che non conosce o non ricorda le “imprese impossibili”, imprese che invece sono sempre annunciate da epiche sfide e roboanti proclami. La nostra Nazionale di rugby non c’entra niente con quello slogan,  magari avrà qualche problema tecnico ed anche su queste pagine se ne sono dette di tutti i colori e si continuerà a farlo, ma Parisse, Castrogiovanni & Co non li ho  mai visti entrare in campo pensando di non farcela, non ce l’hanno la faccia da “giochiamocela” ma da “vinciamola”. Una cosa bisogna dire dei nostri ragazzi in Azzurro, li abbiamo sempre visti entrare in campo per tentare l’impresa, e più l’impresa poteva sembrare difficile più gli abbiamo visti battersi, altro che  “giochiamocela”. Non sono mai entrato allo stadio di rugby per un pareggio perchè non mi sono mai disperato per la sconfitta, che con una birra passa tutto. Questa è la differenza! Forse è questa differenza che si doveva  raccontare, perchè è questa differenza che fa di una partita di rugby, comunque vada, un momento bellissimo. 
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