Negativo. Tutto da rifare. Ne abbiamo presi 42, tutti meritati, fosse stato qualcuno in più nessuno avrebbe avuto niente da ridire.
Questa volta l’Italia non tiene nemmeno un tempo perchè anche il primo tempo, nonostante la bella pressione e la innegabile conquista azzurra del territorio, è claudicante. Una corsa sono dieci metri, una penetrazione nei ventindue azzurri ed è meta, questa è la partita di una Irlanda che si impegna e poco altro fa. E’ sul 10-10 che si vede la vecchia Italia di sempre ed è subito 17-10.
Botes indifendibile, sbaglia l’impossibile, il suo piede è tutto tranne che una sicurezza e le sue invenzioni, a volte davvero apprezzabili, sono scarne di risultati concreti, non c’è proprio, ne sbaglia troppe e non è solo una questione di calci ma anche di aperture e scelte degne di un romanzo : “L’incompreso”.
Gori altalenante, a volte davvero efficace altre un po’ lento, generalmente però più che sufficiente. Questa la mediana, quella cosa soggetta a verifica in questo turno del Sei Nazioni, è andata mediamente male. Buona la mischia reparto sul quale l’Italia pare avere ottime risorse, bene Rizzo prestazione di grande personalità nonostante conceda qualche passaggio di troppo agli irlandesi, piaciuto moltissimo Ghirladini, prova al limite del quasi tutto giusto. Le terze linee irlandesi sono le migliori del mondo e il resto viene da se.
I triangoli sono consolidati, quando riescono a giocare fanno vedere belle cose, Venditti, Benvenuti e poi McLean, tutti e tre efficaci. Il mio cruccio è il Masi, pochissime sbavature è vero ma il valore aggiunto non è sempre evidente. E’ l’Italia che entra in campo nel secondo tempo che fa preoccupare, è volenterosa ma statica, ha perso agilità e smalto e più passano i minuti più assomiglia ferocemente a quella della gestione precedente, l’era Brunel sembra già finita. Ci pensano i cambi (Canale in primis) a ristabilire ordine ma oramai lo sconquasso è già fatto e l’Irlanda da un po’ non calcia nemmeno fra i pali ma la butta fuori e se la gioca, perchè non c’è partita, lo sanno i verdi e lo sappiamo anche noi. Peccato perchè la nostra meta era bellissima, peccato l’Italia non abbia la mentalità per giocare così tutta la partita e soprattutto peccato per la mancanza di profilo psicologico che permane come caratteristica del team azzurro. Quanti falli stupidi, quante giocate splendide lasciate morire per mancanza di attenzione ai fondamentali, meglio di una volta certo, una volta i fondamentali mancavano proprio ma ci basta così ?
Brutta questa Italia, quella di oggi è lontana dall’esordio con la Francia o dal match con gli inglesi ma più simile ad un trenino che corre a tutta birra verso il cucchiaio di legno.
Speriamo accada qualcosa e su questo possiamo star certi che Brunel non è tipo da lasciar perdere.
.