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FIR E DINTORNI

A TERNI IL RUGBY TROVA CASA. TORNIAMO SUL PROBLEMA INFRASTRUTTURE

Detengo amici in quel di Terni, gente che pensa più alla musica ed alla boxe e che si intende di buona cucina, ma con loro ho parlato qualche tempo fa di questa cosa del Rugby Terni che cercava casa disperatamente e ora che l’ha trovata mi piace dare una occhiata alla cosa e tornare anche un attimo a parlare di infrastrutture, sentite un po’.
Quelli del Rugby Terni avevano fatto del trasferimento di campo una condizione usuale, per loro era normale cambiar casa non per stare meglio ma semplicemente per stare, per esserci, per poter giocare. Pare che il primo anno che il Rugby Terni abbia giocato a Terni sia stato quello appena trascorso dopo aver peregrinato fra Narni e Vascigliano di Stroncone, una situazione comunque provvisoria alla quale si dovrebbe mettere fine il prossimo sabato quando tutto il Rugby Terni ed i suoi duecento piccoli e grandi atleti, inclusa squadra femminile, festeggeranno con tutta la città il Campo da rugby di San Carlo. Il campo arriva grazie alla condivisione dello stesso con la Nuova Dinamo, locale squadra di calcio alla quale la infrastruttura è affidata. Il progetto però questa volta si allarga perchè il Rugby Terni avrà dalla sua non solo il campo con tanto di spogliatoi ma anche la possibilità di utilizzare il parco antistante per gazebi da Terzo Tempo e un ufficetto messo a disposizione della vicina parrocchia per segreteria e doposcuola. Viva il Rugby Terni e, bisogna dirlo. è il caso di festeggiare anche con queste righe il bellissimo evento. Una considerazione però va fatta, alla FIR prima di tutto
A Terni ci sono, stadio incluso, 13 campi da gioco in erba di proprietà comunale tutti affidati in gestione integrale a società di calcio, cosa valida solo per i campi in erba visto che tutti gli altri impianti sportivi (palestre, palazzetto dello sport) sono gestiti da scuole o dal Comune stesso. In sintesi se si vuole utilizzare un campo sportivo in erba pubblico a Terni bisogna sperare che Olimpia, Marmore, Sporting o Nuova Maroso siano consenzienti (e a questo punto i  ringraziamenti alla Nuova Dinamo si moltiplicano per cento, mille…..anzi di più). Questo però è cosa usuale in tutte le città d’Italia, non riguarda solo Terni.  La FIR deve prendere atto che la situazione è insostenibile, senza infrastrutture non si cresce, non solo i grandi stadi italiani sono tutti appannaggio delle squadre di calcio che impediscono persino alla nostra Nazionale di giocarci (Milano, Bologna, Torino i casi più recenti) ma anche i campetti sono irraggiungibili. La soluzione pare oramai essere solo quella di finanziarne la realizzazione, forse non c’è altra strada, guardare al rugby di base è anche questo. 
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