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PRO14

PRO12: GORI SI FA UN REGALO: TREVISO E’ OK. ANCHE MUNSTER.

Il secondo derby è volato via, Treviso ha vinto e non c’è stato un solo minuto in cui questa cosa potesse essere messa in discussione. E’ stato facile per una Benetton formato “gurdami Brunel”chiudere la partita con le Zebre.

Ogni partita per le Zebre è una occasione per dichiarare i suoi “progressi” ed ho scoperto che a molti appassionati, più per amor dell’italico rugby che del team parmigiano, piacerebbe fosse davvero così. E’ serio invece ammettere che di progressi ce ne sono ben pochi e, se se ne vedono alcuni a livello individuale, non se ne possono apprezzare in alcun modo a livello di squadra e il rugby, si sa, è un gioco di squadra.  Gajan & Troncon con il supporto del comunque sempre amato Ongaro non possono vantare chissà quali successi, sarebbe ora la guida tecnica si assumesse  quindi  qualche responsabilità in più e ci dicesse almeno di cosa ha veramente bisogno per non naufragare invece che tirare avanti fra una dichiarazione e l’altra come uno Statale ferroviario di terza generazione forzatamente  recluso al controllo di un passaggio a livello dove non passano più treni.  Basti pensare che la miglior fase di gioco delle Zebre che si è vista nel derby è stata la difesa sui cinque metri per capire come è andata la cosa; certo Chillon è stato frizzante in mediana ma non è servito a farci ricordare due penetrazioni consecutive e degne di nota nel campo avversario. La mischia parmigiana è stata spesso in equilibrio ma raramente ha fatto impensierire  e, bisogna dirlo, sui propri attacchi le Zebre, contrastate dalla micidiale difesa avanzante della Benetton, perdevano metri su metri e territorio a volontà. Buono in campo Garcia, uno splendore Orquera, in gran forma Venditti, da dimenticare Tebaldi, vogliamo troppo da Benettin e da Manici. Cosa volete che vi dica di Mauro Bergamasco che ha un suo abbonamento molto personale con il cartellino giallo ? Bravo?

Per i trevigiani invece un nugolo di “bravi bravi” anche se verso la fine della partita hanno ben pensato di mettersi in tutti i guai possibili lasciando agli avversari spazi inattesi e piattaforme regalate (due touch sbagliate c

onsecutive) fino alla meta giustamente punitiva di Venditti sul “fil di sirena”. Per il resto bravi tutti e, fra tutti Sgarbi, Bernabò, Minto e tutta la inusuale prima linea, Roux-Ghiraldini-Muccignat. Sulle apertura Treviso trovava e creava spazi, avanzava velocemente, giocava con attenzione sul punto d’incontro, pochi falli, molte opportunità mancate.  Smith decide per Gori numero undici, mossa veramente a sorpresa, mossa che poteva costare al giovane toscano una figuraccia tipo il Mallett con Bergamauro qualche Sei Nazioni fa ed invece rivela un Gori man of the match con pieno merito ed una nuova chance per Mounsieur Brunel.  Un regalo di Smith a Gori ed uno di Gori a tutta la compagine veneta incluso il Munari che si giocherà con gran ragione sicuramente questa mossa sportiva un po’ anche sul piano politico e non ci vuole molto a capire come e perchè.

Tre mete a uno e Munster fa sentire ad Ulster il morso del Pro12, la distanza in classifica magari rimane ma vista oggi la sfida dei nordirlandesi pare assumere un contorno meno scontato, Glasgow non si ferma e, sinceramente,  fa vedere i sorci per il Sei Nazioni per una volta non verdi ma blu.

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