Connect with us

QUESTIONE DA PRO

DA TREVISO UNA RICHIESTA: VITTORIE E MATURITA’

Ora non si tratta più di fare esperienza, ma di essere competitivi: un bilancio importante come il nostro si giustifica soltanto con i risultati“, eccolo qui il clou della intervista che un Elvis Lucchese in vena di far venir fuori gli spigoli ha raccolto per il Corriere del Veneto ad un Vittorio Munari in veste di ottimo “tour operator” di sagacia e sana reattività.

Sono infatti otto i milioni che la Benetton spende per giocare il Pro12, sono bilanci da capogiro per il rugby italiano, cifre perfettamente in grado di garantire giocatori e vittorie nel campionato celtico ed è allora tempo di portarle a casa queste vittorie ma il punto non è solo questo.

Il punto è che chi gioca un Campionato di vertice ha il dovere di tentare di vincerlo, è una vocazione naturale oppure obbligata, mettetela come volete, ma altrimenti si sta a casa o si fa dell’altro. Quello del Munari è messaggio chiaro, vale per Treviso ma, aggiungo io, potrebbe valere per chiunque altro, tanto più se i soldi in questione sono federali, ovvero di tutto il movimento (Zebre docet).  Non è nemmeno una scelta, dice il Vittorio “o fai scuola guida o provi a vincere il Gran Premio” e otto milioni per fare scuola guida sono davvero tanti.

Parla per se il Munari quando dice che, chiaramente rivolto al Coach biancoverde Smith,  “Ambrosini giocherà se servirà a vincere le partite, altrimenti giocherà un altro. Conto di vedere in campo la squadra migliore e vorrei capire qual’ è il XV titolare” ma forse a tutti, federali in testa, quando dice che “il nodo principale è che oggi la formazione dei giocatori per il futuro non è un nostro compito. Se ne faccia carico chi ha fissato le regole” e poi tira le somme:“..nel Benetton il turnover è stato motivato con la necessità di far fare esperienza a chi giocava poco, questo ora non ha più molto senso“.

La dirigenza trevigiana vuole vittorie e maturità, lo  chiede davvero “a tutti” e, non bastasse, la cosa che fa riflettere è come questo tipo di approccio alla nuova stagione del rugby in Italia se lo possano permettere solo due entità,  il Coach della Nazionale Brunel ed il vertice di Treviso: un binomio di Alto Livello tenuto colpevolmente “separato in casa”.

Brunel ci ha fatto sognare con la promessa della vittoria al Sei Nazioni, Munari lo fa ora con  la carica al Pro12, in mezzo ci sono divagazioni, picche e ripicche, ritardi e “strategie” federali visibilmente inadeguate, il rugby italiano soffre più di quel che si merita ma è solo colpa nostra.

Forza Benetton allora che la sfida è lanciata, se vince vinciamo tutti, se perde, noi perdiamo di più.

More in QUESTIONE DA PRO