Mauro Del Sie oggi coach a San Donà
Sono tornati nel massimo campionato italiano di Eccellenza due anni fa un po’ schiacciati dalla tradizione di un indimenticabile “Fracasso San Donà” di tanti anni fa: era la metà degli anni settanta e il San Donà, con le Officine Fracasso main sponsor, andava in Serie A e costruiva quel pezzo di storia del rugby che sulle rive del Piave, ma anche altrove, fa ancora rumore.
Mauro Del Sie è un sandonatese doc, nato e cresciuto a San Donà di Piave e da sempre dentro il suo rugby; ha fatto qualche anno a Treviso, sponda Benetton, sulla fine anni novanta, giusto il tempo di portarsi a casa tre scudetti ed una Coppa Italia. Ora affianca Jason Wright nella gestione della Eccellenza biancoceleste.
San Donà oggi nel rugby è prima di tutto tanti giovani in Prima Squadra come continuazione naturale del progetto del proprio vivaio; San Donà è gioco veloce fatto di rapidi spostamenti e poggiato sull’utilizzo delle piattaforme statiche grazie quest’anno ad una mischia potente che si è ben inserita nei nuovi meccanismi regolamentari. Dove va questo San Donà di Eccellenza, cominciamo a scoprirlo con tre domande a Mauro Del Sie.
Stefano Franceschi: “Mauro Del Sie, sangue del Piave, una vita al San Donà ma tre scudetti con Treviso fine anni novanta. E’ più difficile oggi il rugby?”
Mauro Del Sie:” Il rugby sicuramente è cambiato dal punto di vista fisico poiché il passaggio al professionismo ha portato maggiore una cura dell’aspetto fisico–tecnico-tattico. Si lavora molto di più, in campo e fuori. Rispetta a qualche anno fa, si cerca di far crescere tutti gli aspetti del rugby. In campo oggi abbiamo dei veri atleti, di prim’ordine, e questo da un certo punto di vista ha aumentato l’incidenza degli impatti da un punto di vista fisico, ma da un altro punto di vista ha anche incrementato il recupero degli atleti. In ambito veneto il rugby è cresciuto sicuramente Con l’arrivo della Celtic League a Treviso, grazie a questo il livello è cresciuto per tutti, poi in ambito veneto ci sono molte società che, pur nelle difficoltà economiche di questo periodo, stanno lavorando per mantenere questo sport ad un buon livello, soprattutto nell’ambito dei vivai, e questo che porta ad una crescita del rugby”.
SF:“La mischia e le sue nuove regole? Come sta andando in Eccellenza e come interpreta questa situazione di gioco il San Donà?”
MDS: “Le nuove regole, secondo me, non hanno cambiato molto le cose, soprattutto dal punto di vista dei reset. C’è meno impatto quindi è sicuramente un po’ meno pericolosa, però il problema è come vengono gestite, poiché ogni settimana la gestione degli arbitri è un po’ diversa, quindi anche noi allenatori dobbiamo capire se possiamo adattarci con certi movimenti al tipo di situazione. Questo è un aspetto ancora da chiarire ma siamo solo all’inizio e ci vorrà comunque un po’ di tempo per crescere tutti insieme e rendere la nuova mischia efficace al massimo.”
SF:“Nei match di Eccellenza partenze brucianti del San Donà e poi grandi recuperi avversari , cosa vi è mancato e su cosa state lavorando in modo particolare?”
MDS:” Il San Donà è formato da giocatori giovani, e come tutte le squadre con giocatori giovani, anche la nostra dà spesso delle prestazioni straordinarie e prestazioni di livello molto più basso. Questa è una caratteristica dei giovani atleti, è normale. Sta a noi farli crescere e mantenerli ad alto livello. Dopo tre giornate di campionato puntiamo a trovare maggiore continuità e questa può arrivare solo lavorando con regolarità, cercando di migliorarsi partita dopo partita.”