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FIR E DINTORNI

COME PASSANO L’ESTATE I NOSTRI ARBITRI?

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L’arbitro Mitrea in azione

Finito il campionato su di loro è calato il silenzio, gli arbitri, vero sconforto del nostro rugby, finita la stagione scompaiono dalla nostra vista, di loro non si parla davvero più quando invece è l’unico momento nel quale bisognerebbe cominciare a farlo. Nella mente rimangono le loro prove in stagione, troppe volte non adeguate alla crescita del movimento, alcuni di loro hanno fatto diverse partite di Pro12, alcuni casi positivi ci sono eccome, in altri si sentono gli strali celtici arrivare fino a Calvisano dove, ohibò, del Comitato Italiano Arbitri di Rugby c’è la sede.

L’Eccellenza sarà pure il Campionato minore del giro del Sei Nazioni ma, è il caso di dirlo, gli arbitri aiutano moltissimo. Il loro livello è spesso inferiore a quello del match che affrontano, gli errori, si sa, fanno parte del gioco ma di alcuni di essi si pensa se ne debba oggi come oggi  fare a meno,è sconfortante vedere che invece non è così.

Tutti sanno che da queste parti si fa il tifo per la classe arbitrale, si accudiscono i suoi errori e si giustifica la preparazione atletica spesso mediocre, si scherza sulla goffaggine nell’usare uno strumento come il TMO, si tollera, anche oltre la misura, le diversissime interpretazioni dei gesti di mischia, si discute blandamente su certi cartellini gialli, e via così; il principio è quello del massimo rispetto al direttore di gara, poi anche quello che la squadra che ti trovi a inizio stagione è quella che è, anche per la squadra degli arbitri è così: devi accettare giochi la sua partita esattamente come fanno i giocatori in campo perchè anche gli arbitri, con i loro errori, fanno parte del meccanismo che scende nel rettangolo di gioco. Quando però finisce la partita tutti prendono il proprio voto, il pilone, il mediano, il quindici nel suo complesso ed anche l’arbitro.

Resta il fatto che, quando la stagione finisce, giocatori e soprattutto allenatori, programmano la loro crescita, molti coach viaggiano nel sud del mondo, altri raccolgono informazioni e metodi nuovi spesso scontrandosi con una mancanza di mezzi che però non ferma la loro passione e la loro volontà.

Cosa fanno gli arbitri? Sarebbe interessante il Cnar ci raccontasse, uscendo da un silenzio anacronistico e sterile, quali corsi speciali sono stati programmati questa estate per i vari Liperini o Vivarini, Rizzo o Passacantando, Falzone o Pennè e per tutti gli altri. Sono tutti in Nuova Zelanda o stanno facendo approfondimenti direttamente in Inghilterra? Sono riuniti in seduta perenne con i preparatori IRB o sono in allenamento con il gruppo arbitri del Top14? Queste o altre sarebbero notizie interessanti da sentire e, chissà , forse ci basterebbe anche qualcosa in meno di così. Vedersi invece arrivare un pomposissimo e compiaciuto comunicato stampa che ci racconta che il coccolatissimo nostro arbitro Mitrea, pessimo in campo in molte occasioni, farà il guardialinee in un paio di partite del “The Championship”, niente popo’ di meno che il guardialinee, fa un po’ ridere ed un po’ piangere.

Fateci invece sapere quali e quanti corsi di aggiornamento hanno seguito e seguiranno gli arbitri italiani in questo periodo, sempre sperando non siano i vari Damasco i tenutari del corso, fateci sapere quali nuove tecniche sono state loro insegnate, quante volte li avete radunati per la preparazione pre-stagionale, quale nuovo materiale è stato raccolto da diffondere o far loro vedere affinchè la loro ripartenza stagionale sia superiore a quella dell’anno precedente.

Insomma cosa è stato fatto di nuovo ed importante, perchè va da se che, visto i risultati, quanto fatto fino ad oggi era insufficiente e tristemente obsoleto, per far crescere i nostri arbitri? Come passeranno l’estate i nostri fischietti?

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