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FIR E DINTORNI

MITREA NON E’ “ECCELLENTE”

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Marius Mitrea

Marius Mitrea è stato perfetto. Tanto per cominciare con il piede giusto e non farsi trascinare nel fraintendimento. Ha arbitrato la finale di Eccellenza, ha preso decisioni coraggiose  come la giusta espulsione di Costanzo, ha dato qualità alla sua direzione di gara con fischi pregevoli e confronti sereni e decisi con i giocatori, ha gestito un team arbitrale confrontandosi anche con i guardalinee e con il TMO.

Adesso però cambiamo verso e facciamoci ben altra domanda, la sua direzione di gara era adeguata al match? Qui la risposta è un “no” carico e denso.

Mitrea non c’entra nulla con l’Eccellenza, che peraltro quest’anno lui ha visto ben poco, il suo modo di stare in campo, la sua tipologia di fischi e le stesse “pretese” che lui ha dai giocatori non hanno nulla a che fare con il Campionato di Eccellenza, si è chiaramente visto in campo durante la sua direzione della finale.

Mitrea ha fischiato la finale Rovigo vs Calvisano così come avrebbe fischiato la finale di Pro12, questa si molto più adatta ad uno del suo livello, raggiungendo il risultato di uccidere il gioco, sopprimere le “capacità” dei due team di muoversi in campo, decapitare il tempo effettivo di gioco e propinare agli spettatori lunghissime fasi di gioco fermo.

Mitrea è stato tecnicamente corretto peccato che la sua “correttezza” mal si addice al Campionato di Eccellenza. Su tutto vanno evidenziate le sue continue ripetizioni delle mischie frutto della corretta individuazione di difetti tipici del nostro campionato che mai nessuno ha corretto e che sembrava si dovessero risolvere tutti in quella partita, poi le chiamate sul punto di incontro a svantaggio dei casi di fuorigioco, le stesse ripetizioni delle rimesse laterali, tutti elementi che purtroppo abbiamo per tutta la stagione recriminato e che ci siamo ritrovati a verificare tutte in una sola partita. Ma le due squadre erano preparate ad un arbitraggio così? Un tipo di arbitraggio che forse non avevano mai visto?

Il giallo a Ceccato è un elemento lampante di quanto si sta affermando. Era giallo? Certo che si. Questi falli però non diventano quasi mai gialli in Eccellenza e gli arbitri durante i match parlano e dirigono molto di più i giocatori, Ceccato a quello era abituato.

Gli arbitri in Eccellenza cercano di solito di dare qualità al gioco, parlano molto ai giocatori con la palla in movimento, Mitrea non lo ha fatto, gestiscono le maul e le ruck prima dell’eventuale fischio e tutto questo poi porta ad una certa “tolleranza” sulla quale magari si potrà anche discutere ma che era quello a cui erano abituate le due squadre che si sono trovate il Mitrea davanti lo scorso sabato pomeriggio.

L’esempio di quanto sopra è la direzione di Vivarini in Rovigo Vs Fiamme Oro di semifinale, ottima direzione di gara ma soprattutto perfetta per il Campionato di Eccellenza.

La designazione di Mitrea alla finale è stata un errore e questo è parso subito evidente anche se si sperava Mitrea si immedesimasse di più sulla partita ed un po’ meno su se stesso. Perchè Marius Mitrea in effetti ha pavoneggiato parecchio, insomma era più in campo per la sua bella figura di  arbitro internazionale e molto meno per il contesto in se,  ma del resto lui è un arbitro appena lanciato verso una potenziale splendida carriera internazionale come biasimarlo? Semmai questa cosa doveva saperlo chi lo ha designato alla finale di Eccellenza che invece, viste le polemiche dello scorso anno sulla direzione di Damasco, ha preferito questa scelta molto politica ad una più tecnica e decisamente più consona all’evento.

Marius Mitrea non è “eccellente” quindi e, per una volta, questo a lui non fa poi così male, a noi invece fa pensare sia sulle sorti del nostro massimo campionato che sulla qualità di chi sta dirigendo oggi gli arbitri italiani.

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