Fosse il venerdì il problema!
La notizia che la riunione fra le Società di Eccellenza e la FIR avrebbe partorito alcune novità rispetto alla prossima edizione del massimo Campionato italiano gira da qualche giorno, l’importante in questi casi è davvero non darci peso anche perchè è chiaro a tutti che quanto è emerso è solo la punta di un iceberg.
Solo il fatto che si parli della prossima edizione del Campionato che parte ad ottobre nel giugno dello stesso anno regala la dimensione del “poco” a cui ormai siamo abituati ma mai rassegnati. Il tempo così ristretto non permette approfondimenti e importanti innovazioni, non permette l’apertura di procedure complesse, come ad esempio quello della stesura e successiva verifica di eventuali parametri tecnici ed economici per l’accesso al Campionato stesso, non permette la organizzazione di una infrastruttura di Campionato “nuova” salvo la proposta, appunto, emersa nell’incontro di cui sopra del match di Eccellenza da giocare al venerdi sera in diretta TV.
Giocare uno dei match il venerdi sera è un problema? Non si vede il perchè, al massimo lo sarà scegliere quale partita e poi fare venire la gente allo stadio che già non lo fa sabato e domenica. Se è la RAI che ha chiesto questa cosa viene da pensare che è arrivato il momento che anche la TV si accolli qualche costo, ad esempio si spera che la concessione del venerdi frutti alle Società il ritorno nelle proprie tasche dei circa diecimila euro che erano stati a loro trattenuti dal contributo federale in cambio della così agognata presenza televisiva.
Restando pertanto circoscritti al Venerdi in quanto tale, senza approfondire altro, pare una montagna che partorisce un Topolino. Non è però più così se quel Venerdi diventa evento nazionale per il mondo ovale, evento di rugby vissuto, se invece è solo una migrazione nel panel TV e magari pure in concorrenza con il venerdi di Pro12 allora abbiamo fatto la solita stupidaggine, abbiamo messo un “Venerdi” sull’isola deserta, solo e disperato senza neanche il suo Robinson o il miraggio di una adorabile fanciulla venezuelana.
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