Connect with us

FIR E DINTORNI

SETTANTASETTE A QUATTORDICI: TUTTO GIUSTO E TUTTO DA RIFARE

Nel trascorso fine settimana si è tenuta la prima partita della Serie A Elit Cup, quel torneo ideato dalla FIR pieno di variabili in termini di partecipazione, di paletti, formule e formulette, messo al posto della Coppa Italia. Vi avevano aderito solo cinque squadre di Elite su nove, ovvero: Vicenza, Mogliano, Fiamme Oro, Colorno e Lyons.

Si è giocata una sola partita dove i Rangers Vicenza (ultimi in classifica della Serie A Elite con 2 punti) hanno battuto le Fiamme Oro (seste in classifica della Serie A Elite con 22 punti) con un sonoro 77-14. Se avete strabuzzato gli occhi vedendo il risultato, beh il vostro gesto è più logico del risultato stesso.

Come è possibile una cosa del genere? Prendiamo in prestito la ricerca fatta da Rugbymeet che, evidentemente impressionato da cotanti numeri, è andato a cercarsi il perchè e quindi ha scritto:”...La sfida è stata infatti interpretata dalle squadre con obiettivi e spirito completamente diversi, Vicenza, dal momento che settimana scorsa ha osservato il turno di riposo, ha approfittato della partita per riprendere con il rugby vero (ultima partita giocata il 23 dicembre ndr) facendo fare minuti preziosi ai giocatori della Serie A Elite in previsione della prossima giornata di campionato in programma il 27 gennaio proprio contro le Fiamme Oro, stavolta a Roma. Le Fiamme Oro invece hanno sfruttato l’occasione di questa Serie A Elite Cup per far fare esperienza ai tanti giovani del proprio vivaio e ai giocatori che nella stagione regolare sono stati mandati in prestito in altre società satellite…

In pratica le regole e regolette della FIR per questo “torneo” hanno permesso di schierare da una parte una squadra di Elite e dall’altra una selva di ragazzi ripresi per un giorno dalle categorie inferiori. Ha un senso? Di certo le due Società, evidentemente  credendo anche loro non avesse alcun valore questo torneo, hanno fatto quello che risultava loro internamente più utile. Tutto giusto. Ma un senso non ce l’ha.

Capita quando gli organizzatori di una qualsiasi  manifestazione non hanno nessuna stima e considerazione per i suoi partecipanti e li vogliono in pista solo per loro obiettivi anche secondari. Per il duo Innocenti-Pacini i campionati sotto le franchigie sono utili a livello di sgambata e minutaggio per i ragazzi delle loro accademie, del resto che ci gira intorno, inclusi gli altri circa trecento ragazzi che ci giocano, palesemente non interessa nulla.

Così nasce questa cosa, la “Elite Cup”, che fa rimpiangere persino la Coppa Italia che da queste parti abbiamo spesso criticato per la sua scarsa competitività. Si è riusciti ad abbassarne ancora il  livello con questa “Cup” che di competitività, sta di fatto scritto nelle sue regole e regolette di cui sopra, non se ne occupa proprio.

Questo primo match ha dimostrato quello che i Club avevano detto alla FIR, i prossimi non saranno diversi. Nessuno aveva dubbi fosse così, forse nemmeno coloro che, evidentemente solo per testardaggine e/o per affermazione del proprio potere, il duo Innocenti-Pacini, ha dato corso ad un “forse-torneo” senza aver raggiunto gli obiettivi minimi di partecipazione dei club. 

Tutto da rifare? Le cose dovranno cambiare ma la partenza dovrà essere basata su di un diverso e “nuovo” intento strategico, i campionati ed i tornei dovranno essere organizzati non per far giocare qualcuno che serve alla FIR (permit player, giovani accademici… in genere ragazzi azzurrati o messi in franchigia dove non toccheranno mai palla) ma per far giocare dei team che competano realisticamente creando spettacolo ed interesse verso il pubblico. (che non esclude che quei ragazzi possano comunque esserci).

Ragionamento banale? Qui in Italia pare essere molto meno “elementare” di come lo argomentava un arguto detective inglese al suo amico e collaboratore Watson perchè “Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare“(Sherlock Holmes).

More in FIR E DINTORNI