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AZZURRI

BRUNEL E LA NAZIONALE-BOMBA

jb

Jacques Brunel

Sulle convocazioni per il Sei Nazioni dettate da Brunel pesa moltissimo il fatto che il Coach francese fra poco lascia l’Azzurro ed è per questo motivo che questa lista ha un sapore molto particolare.

Brunel poteva scegliere una Nazionale sulla difensiva, confermare un po’ di ex e tirare avanti che così si garantiva di non bruciare nessuno che non lo fosse già stato in passato; oppure poteva scegliere un regime di convocazioni  senza l’intero blocco dei Mondiali, giocando tutto sulla inesperienza dei convocati e la voglia di dare opportunità.

Brunel invece ha tentato di mettere insieme una bomba. Convocato tutto il blocco Mondiale: Parisse migliore di Francia, Castrogiovanni anche se a mezzo servizio, gli 80 cap di Ghiraldini, i 94 del fuori-forma Zanni, i 75 di uno spento McLean. Con questi “navigati” ha convocato una decina di giovanotti uncapped e, fra questi, addirittura tre ragazzi dal Campionato di Eccellenza. Quest’ultimo punto è di grande soddisfazione da queste parti,. finalmente vediamo il nome di Tommaso Castello (Rugby Calvisano) gran mattatore del massimo campionato italiano, meritatissimo il posto per Mattia Bellini, petrarchino doc a cui pare abbiano fatto davvero benissimo le tante convocazioni in Nazionale Seven e poi Odiete che si sta rigenerando a Mogliano.

Accanto ai tre eccellenti le novità Lovotti e Zanusso fra le prime linee carichi a mille come lo è Jacopo Sarto , flanker distruttivo, aperture super giovani con Padovani al fianco di Carlo Canna.

Già, proprio Canna: si vede che l’effetto-Canna ha fatto bene al Brunel. Quando Canna entrò in campo durante il Mondiale era a tutti gli effetti, un giocatore di Eccellenza, ovvero impreparato ad affrontare, secondo tutto quello che ci era stato raccontato fino a poco prima, anche solo lo scampolo di un match di Alto Livello. Il giovane Canna invece stupì che a Presutti, suo allenatore alle Fiamme Oro, venivano le lacrime davanti alla tv e Jacques faceva improvvisamente la figura di gran scopritore di talenti. Lui che di partite di Eccellenza in tutti questi anni ne aveva viste meno di poche. Il giovane con il fuoco dentro aveva dato una spinta alla modesta Nazionale Mondiale, ecco l’effetto-Canna. 

Insomma Brunel ha messo in campo per questo Sei Nazioni una miscela che più esplosiva non gli poteva riuscire. Dieci ragazzi alla prima prova Nazionale, una prima non in un test-match qualsiasi magari con una stanca “pacifica” ma nel Sei Nazioni. Due manate di ragazzi uncapped affiancati a vecchi volponi ancora in piena attività è nitroglicerina pura.  E’ miscela esplosiva prima di tutto in allenamento e poi anche nelle nuove relazioni di gruppo.

Questo gruppo insomma non dovrebbe correre il rischio della mancanza di “fame”, si muove sapendo e pensando che c’è un allenatore che li guarda in campo e poi uno che li guarda in tv: l’ultimo è quello che arriverà questa estate e resterà per i prossimi quattro anni. E’ meglio fare bella figura subito.

Se tutto gira per il verso giusto magari ci si toglie anche qualche soddisfazione in questo Sei Nazioni, magari si perde bene, magari no. Forza ragazzi. 

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