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AFFARI ESTERI

SE TU SANO VUOI CLESCELE A RUGBY DEVI GIOCALE. ARRIVANO I CINESI.

Liu Yan

Liu Yan, una delle stelline del rugby Seven cinese, in azione.

Alibaba è una grande azienda cinese, un colosso del web, ha sede a Hangzhou, cittadina di circa sei milioni di abitanti 170 km a sud di Shangai, Alibaba ha 35.000 dipendenti e fattura circa 11 miliardi di euro. Alibaba si è messa in testa di lanciare definitivamente il rugby in Cina e lo farà tramite la sua controllata Alisports nell’ambito dei “servizi” che “deve” al governo cinese.

Lo ha annunciato World Rugby e così sono venuti a galla anche i particolari della operazione, un totale di 100 milioni di dollari che Alibaba investirà per far passare il rugby cinese da 80.000 ad 1 milione di praticanti passando per la formazione di 30.000 allenatori e ben 15.000 arbitri. Obiettivo finale è quello di poter comporre a breve una Nazionale cinese competitiva, scalare il ranking e diventare uno dei giganti del rugby mondiale.

La cosa, che verrà realizzata chiaramente in collaborazione con il governo cinese, tramite introduzione del nostro sport in 10.000 strutture scolastiche localizzate in 20 province del grande paese asiatico, ha un sapore di grande mecenatismo, roba in grande stile vista con gli occhi di noi italiani che abbiamo cominciato a capire veramente le potenzialità in ambito sportivo dei cinesi solo dopo che si sono comprati Inter e Milan.

I cinesi, convintissimi che questo nostro sport possa aiutare a far crescere meglio i loro giovani, partiranno dal Rugby Seven, così  almeno hanno annunciato, l’obiettivo dichiarato è però un  grande team di rugby union, che faccia faville. Attualmente la Nazionale cinese nel ranking mondiale la trovate alla posizione n°68.

Alle Olimpiadi di Rio la Cina ha portato a casa 26 medaglie d’oro, 18 di argento, 26 di bronzo, 70 medaglie in tutto che lle hanno dato la terza posizione mondiale dietro a USA e Gran Bretagna. L’Italia è arrivata nona. Data questa come referenza c’è da crederci se Alibaba, annunciando questa operazione di sport, si è data solo 5 anni per raggiungere gli obiettivi di cui sopra.

Abbagliati dai numeri? Può darsi ma l’operazione cinese non è nulla di speciale se si pensa che la nostra Federazione spende ogni anno oltre 40 milioni di euro (50 milioni di dollari) e che un buon quinto se ne va fra accademie e formatori vari. Insomma la FIR, fatte anche le dovute proporzioni con il numero di abitanti del nostro paese, negli ultimi 4 anni ha speso circa 200 milioni di dollari.  E’ solo tutta una questione di risultati sportivi.

Insomma, fra 5 anni avremo anche i cinesi oltre a georgiani, russi, rumeni, canadesi ed americani a rompere le scatole alla nostra posizione sul ranking mondiale? Urca! Meglio che ci diamo una mossa.

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