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AFFARI ESTERI

WORLD RUGBY SCIALLA

Volete fare una pensata o due sul rugby e la sua proiezione nel futuro? Ci sono due notizie apparse su media diversi riguardanti situazioni diverse e non correlate fra loro che, se messe insieme, dicono moltissimo.

La prima notizia: sono 22 i giocatori che la Benetton Treviso rilascerà alle Nazionali per  RWC2023, i Mondiali di Francia. Diciassette all’Italia, tre all’Argentina e due a Tonga. Questi giocatori quando torneranno dalla infernale preparazione pre-mondiale e dallo stesso torneo dovranno quasi immediatamente essere pronti per Bortolami & Co altrimenti in campo in URC chi ci va? Subito dopo per molti di loro c’è il Sei Nazioni,

La seconda notizia: Conrad Smith, il celebre ex-All Blacks, è a Londra in queste settimane per discutere, in qualità di rappresentante internazionale dei giocatori di rugby prof, di calendario mondiale e di impegno dei giocatori. Il tema è il burn out dei giocatori visto che molti non hanno periodi di riposo (vedi “la prima notizia” qui sopra) tra impegni del proprio club e quelli della propria Nazionale.  In questo senso Smith ha dichiarato:”  Se il benessere dei giocatori è la priorità, qualsiasi cosa venga decisa questo deve essere la numero uno. Se non lo facciamo non diciamo che il benessere dei giocatori è la priorità, diciamo che lo è il marketing ed i giocatori si stanno stancando di questo“. E poi ha aggiunto: “Ci sono giocatori internazionali che non hanno tempi di recupero o di riposo, perché nel loro periodo di riposo giocano in una competizione internazionale, addirittura alcuni giocatori non hanno un periodo di riposo nell’arco di 12 mesi, il che in uno sport di contatto è assurdo”.

Collegate la prima alla seconda e viene fuori una mezza baraonda.

Ma fra le sue dichiarazioni Conrad Smith lancia una frecciata potente quando tra l’altro dice:” Ora abbiamo il Sudafrica, una nazione ben consolidata, con giocatori che giocano nell’URC, ovvero una competizione dell’emisfero settentrionale, ma hanno poi una competizione dell’emisfero meridionale giocando (con la Nazionale) nel Rugby Championship. Così non funziona

Respingendo ogni idea di passatismo e dando la massima adesione alle formule moderne ed innovative bisogna però dire che nel Rugby Union stiamo mischiando il mondo come rovistiamo in un pacchetto di patatine, sembra un circo che si muove per i continenti, stiamo facendo una gran confusione. Scialla World Rugby scialla.

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