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FIR E DINTORNI

QUEL SILENZIO TATTICO CHE SUONA FORTE NEL RUGBY

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Profilo basso, tattica necessaria, tutto condito da un silenzio quasi ingombrante, giusto due dichiarazioni stampa ogni tanto ma solo perchè scritte e comunicate dall’Ufficio preposto, dichiarazioni generalmente garbate che non sembrano neanche sue (forse non lo sono proprio).

Non sentite anche voi una tranquillità inconsueta nel nostro rugby da qualche settimana? Pensate un po’, la carovana della FIR è passata per il Veneto, ha transitato a Padova e manco un insulto pubblico contro Marzio Innocenti, nemmeno una pubblica dichiarazione sulla necessità di cancellare il Comitato del Veneto o almeno di dividerlo in 7 delegazioni. Quattro anni fa è stato così, dividere le Venezie è stato il primo provvedimento post-elezioni. Ora invece, il silenzio e basta, robe da matti!

Tattica necessaria, ventre a terra per passare sotto i tavoli della Procura Federale, più che silenzio stampa un silenzio stampato per cercare di farsi dimenticare dalla Procura Nazionale dello Sport, che suvvia, dai, siamo bravi ragazzi.

Deve essere davvero grossa questa cosa del Bilancio truccato se ha silenziato colui che tutto può. Insomma la cosa è chiara anche a lui: la spifferata sarà pure stata colta dentro la pancia del rugby ma è nata prima, e poi piaciuta, fuori. A qualcuno piace caldo ma a qualcuno non piacciamo proprio. Sarà quel bilancio mastodontico tanto proveniente da fuori confine, sarà quella gestione impolitica ed irriguardosa di chiunque, sarà quel che si vuole ma prima di tutto non sarà mica il Bilancio truccato?

Nessun consiglio pubblico a O’Shea prima e dopo il match, nessuno schiaffone ad un giornalista di Rovigo a caso, neanche da queste parti è arrivata la lettera minacciosa. Tutto è silenzio e basta. Orfani di cotanto consueto oltraggio quasi ci si indigna. Ma anche no.

La strategia del silenzio. L’ultimo ritrovato dopo la difesa avanzante e quella rovesciata, nessuna delle due era appropriata al caso specifico. I Bilanci sono Bilanci, numeri, mica chiacchiere, è troppo difficile, è troppo evidente e ci pesano sopra pure anni di esternazioni pesanti.

Certi silenzi a volte annunciano imminenti cambi di scena, colpi di scena, scambi di ruolo, altre volte sono solo strumentali, servono e basta, che dopo sarà tutto come prima. Così spera qualcuno ma da queste parti si spera invece vada tutto bene, al rugby.

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