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QUESTIONE D'ELITE

PARERI D’ECCELLENZA: IL SEI NAZIONI INTRODUCE IL BONUS E VA BENE COSI’

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il grande Quintin Geldenhuys ha annunciato il ritiro dal rugby internazionale e non ci sarà al prossimo Sei Nazioni.

Il Sei Nazioni introduce i punti di bonus nelle classifiche di tutti i suoi Tornei. Il progetto ovale più antico e tradizionalista d’Europa attua un cambiamento che potrebbe trasformare visibilmente lo stesso modo di stare in campo delle contendenti, insomma, questa è la vera novità, viene usato il punteggio per stimolare un “certo tipo” di gioco, viene usato il bonus per verificare e premiare una predisposizione tattica, scompare la filosofia che il rugby basta a se stesso sempre e comunque ed ognuno giochi il suo.

Il conteggio sarà quello da noi già conosciuto, alla squadra vincente saranno assegnati 4 punti o (se segna 4 o più mete nel corso della partita) 5 punti, alla squadra perdente non sarà assegnato alcun punto o (se segna 4 o più mete durante la partita oppure perde con uno scarto pari o inferiore a 7 punti) un punto o (se segna 4 o più mete durante la partita e perde con uno scarto pari o inferiore a 7 punti) due punti. In caso di pareggio a entrambe le squadre saranno assegnati 2 punti e, se una della squadre segna 4 o più mete durante la partita, essa riceverà un altro punto. Particolare tutto da Sei Nazioni: alla squadra che vince tutte e cinque le partite saranno assegnati altri 3 punti.

Il Sei Nazioni cambia, è un calcio alla tradizione oppure una innovazione attesa? Una formula tecnica che svilisce il vero significato del Torneo oppure una novità già in ritardo con i tempi?

Vediamo allora un po’ di” pareri eccellenti, ovvero raccolti all’interno del massimo campionato italiano.

Non ha dubbi Filippo Frati che da Viadana dice:” Personalmente lo trovo giusto, è vero che probabilmente andrà ad influenzare il modo di approcciare e di giocare alcune partite, ma sarà lo spettacolo a beneficiarne maggiormente. La voce diritti TV ha un peso enorme nell’economia del Torneo e la motivazione del cambiamento va in questa direzione.

Anche Roberto Manghi dalla sua postazione dei Diavoli di Reggio  ci dice che “è un adeguamento atteso per  stare al passo con i tempi e per aumentare lo spettacolo”. 

Da Mogliano Darrel Eigner si dice favorevole: “Non mi dispiace assolutamente che abbiano introdotto il punto di bonus, perché in questo modo verranno premiate le squadre che segnano più mete. Il Rugby è cambiato e molto più spettacolare, se questa nuova iniziativa serve a promuovere “l’attacking rugby” sono certamente favorevole”.

Mettere le mani sul sistema di gioco non fa quindi davvero paura a nessuno e pure dal mondo delle Fiamme Oro si sottolinea questo aspetto, dice sulla questione il DS dei cremisi Claudio Gaudiello:”Forse i “puristi” e i tradizionalisti storceranno un po’ il naso, ma ritengo che questa innovazione sia necessaria, così come le nuove regole che World Rugby ha deciso di sperimentare, perché il gioco del rugby si è evoluto negli anni e con lui è giusto che seguano con lo stesso passo anche i regolamenti. A mio avviso questa novità renderà ancora più interessante la competizione tra le squadre e anche le stesse partite, dato che i team saranno proiettati un po’ di più all’attacco alla ricerca delle mete per conquistare i punti bonus. Inoltre renderà più vivo e incerto fino all’ultimo, tutto il torneo. Sono convinto che ci saranno tante sorprese nella prossima edizione del Sei Nazioni”.

Anche da Rovigo arriva un segno positivo alla cosa ma con una puntualizzazione, dice il DS dei rossoblù Stefano Bettarello:” Penso che sia un segno che sta al passo con i tempi, che ha una sua logica. Personalmente, però, avrei adottato il sistema francese che prevede tre mete segnate in più dell’avversario per ottenere il bonus offensivo e il massimo di 5 punti di distacco per il bonus difensivo, perchè in queste condizioni il sistema di bonus che introdurranno al Sei Nazioni può premiare la segnatura di quattro mete indipendentemente dall’andamento del match. Per esempio un punteggio di 70-20, con i 20 punti frutto di quattro mete. Oltre ad essere eccessivamente premiante in caso di sconfitta entro i 7 punti di differenza e di presenza di quattro mete segnate, che danno ad una squadra perdente gli stessi punti di un pareggio“. I Coach delle Nazionali dovranno farsi bene i propri conti.

Dall’Eccellenza i pareri sono concordi e le motivazioni sono chiare: il rugby cambia, lo spettacolo e la TV si fanno centrali nella sua dimensione di sport e questo va accettato, la tipologia del gioco segue questa scia e favorire il gioco d’attacco ne è una conseguenza. Il Sei Nazioni ha fatto un passo importante, accettare che il pubblico ed i suoi gusti, in particolare quelli dettati dai ritmi televisivi, si facciano protagonisti del Torneo non è cosa da poco.

Il Sei Nazioni parte il 4 febbraio ed adesso abbiamo un motivo in più per accoglierlo a braccia aperte, intanto questo fine settimana riparte il Campionato di Eccellenza ed anche lì la partita è davvero aperta. Ci vediamo sui suoi campi.

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