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REGOLE ED ARBITRI

UN PENSIERO LIGIO E DEVOTO PER AA1 E PER AA2 (E PER IL CNAR)

Joy Neville qui nella funzione di AA in Pro14

Già il fatto di averci la sigla che ricorda i “cercasi” non deve essere facile ma i motivi per cui oggi dedichiamo un pensiero ligio e devoto agli AA italiani sia 1 che 2, anche loro partecipi del match sul campo da rugby,  sono davvero tanti ed alcuni anche strappalacrime.

Innanzi tutto il AA ovvero “Assistente Arbitrale” può non essere ufficiale ed allora è solo “Giudice di Linea”, condizione che lo classifica, lui e la sua bandierina, direttamente sotto, e pure di molto, agli sbandieratori di Castiglione, Candelieri, Montagnana, Firenze e  via così, che almeno quando questi lo fanno la gente fa “ooohh”.

Gli AA che entrano in campo sono due, AA1 e AA2, qualcuno li chiama maldestramente “guardalinee”, quello con il numero più basso può ambire nel corso del match a diventare arbitro ma solo se quello designato si fa male, che non è il caso, o lo chiamano dall’Ospedale che sta nascendo l’erede. Su AA1 e AA2 incombe il Quarto Uomo che ha la facoltà di sostituire uno degli AA se si verificano le cose di cui sopra per l’arbitro.

Una vita in ombra? Forse peggio, perchè la partita di AA1 e AA2 è un calvario di domande, alcune anche pesantemente apostrofate, che arrivano dalle gradinate le quali vogliono sapere dagli AA cosa stanno lì a fare. Questo è il vero dramma, la cosa straziante che AA1 e AA2 devono subire quasi ogni match, costretti ad arrovellarsi e patire crogiolandosi fra una ipotetica potenziale inutilità ed il dilemma esistenziale: chi sono? perchè sono qui?

Non parliamo poi di quando AA1 e AA2 scendono in campo e si fanno la partita, unici fra tutti, in tutina ufficiale; mentre gli altri si scannano in mutande e calzettoni loro sono lì, ben coperti, quasi a dimostrare che sono gli unici in campo che non fanno abbastanza per evitare di prendere freddo.

Sia chiaro a tutti che AA1 e AA2 lo sanno bene che l’unico coordinatore del gruppo arbitrale in campo è, giustamente, l’arbitro designato, quello che corre con il fischietto; sanno anche che è con lui che ci si mette d’accordo nel briefing prima del match sul livello di intervento che gli AA possono sottoporre al fischiettante. Questo particolare è importante.

Perchè, ma ci sta anche un “però”, sia l’arbitro che AA1 e AA2 sanno che, nei documenti dedicati al codice di condotta tecnica ed etica del Team Arbitrale redatti dal Cnar, le pagine in cui l’Assistente Arbitrale è citato e ne viene descritta una sua funzione sono tantissime, uno sproposito rispetto al nulla che pare a volte di vedere in campo.

I documenti di cui sopra descrivono per AA1 e AA2 situazioni e posizioni in campo, attività di copertura degli spazi, verifiche sulle attività fuori e dentro il rettangolo, elementi di copertura dell’aspetto decisionale, insomma AA1 e AA2 fanno un sacco di cose utili all’arbitro, molte e forse di più. Allora perchè AA1 e AA2 pare siano così duramente colpiti dal complesso di Adler?

Ci viene il sospetto che quello in fischietto e calzettoni in mezzo al campo troppo spesso non prenda in considerazione la reale consistenza di AA1 e AA2, perchè è difficile condividere una gestione di gara, più facile è far da se che allora si fa per tre (anche per i due AA insomma). Sempre in tema di maliginità a volte invece pare che AA1 e AA2 ambiscano al ruolo sottotraccia dello sbandieratore di Montagnana, insomma vivano il loro complesso con consapevole distacco (dal campo).

Piacerebbe da queste parti, che si è comunque assolutamente e seriamente schierati a favore del dogma che solo l’arbitro designato deve fischiare e decidere, vedere una maggiore condivisione del match fra i ruoli, insomma una maggior collaborazione in campo, uno sforzo tecnico dedito al concetto di squadra anche fra l’arbitro e AA (che poi questi ultimi all’occorrenza sono anche loro arbitri designati). Non fosse altro che per preservare la salute mentale di AA1 e AA2 !!!

Chissà quante cose a noi sconosciute sta facendo il silenziosissimo Cnar (Commissione Nazionale Arbitri del rugby) per creare questo spirito di collaborazione in campo ma, nonostante tutto questo lavorio, si vedono in molti match, tanti, questi AA che vagano come anime perse, vittime del loro dilemma, forse lo stesso dilemma del Cnar. Chi sono? Perchè sono qui?

 

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