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AFFARI ESTERI

DUE DOMANDE PER SEI NAZIONI (SETTE, OTTO….)

Partiamo così :”Non mi interessano i soldi, voglio solo essere meravigliosa“. Firmato Marylin Monroe.

Così tocca a noi oggi, facendoci due semplici domande. Prima però raccontiamoci che la stampa inglese continua a riportare delle offerte milionarie che stanno sommergendo il Board del Sei Nazioni perchè venda sue quote, inclusi diritti televisivi e consistente parte di spazi pubblicitari.

Riassumiamo velocemente la cosa: la World Rugby sta facendo carte false per organizzare tutti gli anni un mondialito per Nazioni che unisca in qualche modo il sud del mondo (The Rugby Championship) ed  il mondo europeo (Sei Nazioni); per farlo promette soldi, tanti (oltre 10 milioni di surplus in sterline in 12 anni), che arrivano da InfrontIl Board del Sei Nazioni ha ascoltato, ha diversi membri contrari al suo interno ma soprattutto ha proposte molto allettanti da altre organizzazioni: una offerta di 500 milioni di sterline da CVC Capital Partners per il 30% dei ricavi del Sei Nazioni e degli altri test europei, una offerta IMG per 1,75 miliardi di sterline per 12 anni di diritti televisivi del Sei Nazioni e amenicoli vari. Adesso però si è aggiunta anche una offerta francese, arriva da Lagardere, altra camionata di milioni.

Tutto chiaro. Adesso le due domande.

Avete capito anche perchè conta tantissimo vincere al Sei Nazioni? 

Vincere conta sempre, lo sport è fatto di quello, specialmente nel rugby se non si va in campo per cercare solo di vincere non c’è proprio rugby, il nostro sport svanisce. Però conta vincere anche perchè a certi tavoli è importante esserci da protagonisti. Specialmente il tavolo che parla delle cose di cui sopra. L’Italia nel Sei Nazioni non lo è. I nostri partner, le celtiche e poi francesi ed inglesi, fanno di tutto per tenerci ai margini del Sei Nazioni, una delle motivazioni che viene loro meglio è la nostra scarsa consistenza sportiva, poi il nostro scarso peso politico, poi il nostro dilettantismo.

La nostra Federazione per vedersi riconosciuto il suo posto fra le sei nazioni che contano, inteso come Board e posti di potere decisionale, si dice in giro abbia dovuto recentemente denunciare il Sei Nazioni stesso, abbia dovuto andare in giudizio, abbia chiesto intervento di un tribunale, abbia pagato avvocature internazionali. Niente di più giusto e legittimo, la FIR ha difeso gli interessi del rugby italiano. Ma a che punto saremmo arrivati?

Insomma il gioco è grosso, le cifre lì sopra parlano chiaro. I nostri partner farebbero come nei film western che dopo la maldestra rapina in banca i ladruncoli si sparano fra loro per aumentare la propria quota di bottino?

Quelli che vogliono entrare nel Sei Nazioni lo fanno solo per il loro grande amore per il rugby?

La Georgia che ci tiene davvero tanto al Sei Nazioni, lo ama alla follia, se lo sogna la notte, ci sfida perde e chiede rivincita è una di queste Nations. Poi c’è la Romania, ultimamente scomparsa visto che ha la Federazione in mezza bancarotta, poi c’è Rugby Europe che chiede collegamenti con il Sei Nazioni. La lista è lunga ma ci si ferma qui. Tutti disinteressati e esclusivamente amanti del rugby?

Chiariamoci, i vari Board di Sei Nazioni e World Rugby fanno il loro mestiere quando cercano soldi per il nostro sport, da queste parti si spera ne arrivino tanti e che poi ci siano persone in gamba a spenderli. Però è corretto anche ogni tanto ci si faccia pro-memoria che ci sono tante Marylin in giro, non fosse altro per starci attenti quando le si incontra.

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