Fate finta di aver letto sopra queste prime righe altre venti di complimenti e ringraziamenti per Capitan Parisse. Lui ha dato moltissimo all’Italia, al nostro rugby ed allo sport della palla ovale. Poi potremmo anche dire che forse ci saremmo aspettati che ci avesse detto qualche “grazie” anche lui, magari un po’ più spesso, si dai mettiamola solo così.
Perchè Parisse è il grande Parisse, conosciamo le sue doti incommensurabili come giocatore e come uomo. Ma anche il suo ego. Così è partito un sorriso ed una risatina quando si è letta una sua risposta ad una delle domande di una sua intervista di questi giorni sulla Gazzetta dello Sport.
L’articolo della “Rosa”, a firma Simone Battaggia, voleva celebrare, a 38 anni, il prossimo ulteriore anno in rosa di Sergio Parisse con Tolone .
Perchè il Sergio è sicuramente un fenomeno del nostro sport ma ha quella tendenza di cui si diceva poco sopra, chissà quanto gli sarà piaciuto il rito cerimonioso messo in piedi dalla Gazzetta per comunicare all’Italia che lui voleva una cosa da noi.
L’articolo, al di là delle tante domande, è scritto solo per quella voglia del Capitano, ma viene lasciato al giornalista scrivere cosa vuole Parisse:”.. chiudere la straordinaria carriera con l’Italia davanti alla sua gente, firmare il 143° cap (solo Richie McCaw, 157, e Alun Wyn Jones, 148, ne hanno di più nella storia) magari a novembre, magari a Roma, magari contro gli All Blacks, l’avversaria ideale per chiudere il cerchio 19 anni dopo l’eseordio di Hamilton del 8 giugno 2002“.
Ma il punto dove scoppia la risatina è un altro, Battaggia chiede al Sergio Parisse:”Da tempo dice di voler chiudere la carriera azzurra con un ultimo cap. Ha già sentito il nuovo c.t. Kieran Crowley?”
Risponde Capitan Parisse:” No, ho parlato però al telefono più volte con Marzio Innocenti. Presto ci incontreremo a Roma e parleremo di tutto, il mondo del rugby è piccolo, sono aggiornato sui cambiamenti avvenuti in questi mesi nel rugby italiano…”
Di tutti i cambiamenti però. mio Capitano, te ne è sfuggito uno, che a Tolone non ti sfuggirebbe di sicuro: il CT si chiama Crowley e non Innocenti. Capiamoci. Poi ci sarebbe la questione di quel ragazzo che perderebbe il posto nella partita con gli All Blacks per lasciarlo a te.
Così per dire.
