Foto : Alfio Guarise / Mogliano Rugby
Al Colorno funziona quasi tutto, ma quel “quasi” al Petrarca basta. Perchè Colorno riesce di fatto a fermare i Campioni d’Italia, in mischia e sulla linea del vantaggio, tutte le combinazioni studiate a tavolino dalla algebrica strategia del duo Casellato-Frati funzionano ma hanno un prezzo: la disciplina. Troppo insidioso il lavoro a terra petrarchino, per Colorno piovono falli. Così in un match dove i calciatori fanno ein plein (Ceballos 4/4 per Colorno) sono i piedi del solito Lyle (6/6) a decidere il finale. E’ anche vero che durante la partita spesso i parmigiani scelgono il gioco piuttosto che il calcio fra i pali, ma poi quel gioco si spegne sul muro nero, troppa sicurezza? No, il Colorno in quei momenti dominava davvero il match ma per vincere con i padovani oggi come oggi ci vuole un “qualcosa in più“.
Eppure l’unica meta del match è colornese, entra nell’unica crepa che si procura la difesa petrarchina, un placcaggio in ritardo porta vicino al risultato la squadra di Van Tonder ma è tardi, vale solo per il punto di bonus. Marcato è forse pronto a sorridere, perchè il Petrarca non ha dominato, ha attaccato poco e con scarsi risultati, però la difesa ha vinto, la solita difesa tuttonera che ancora una volta, insieme alla abilità sul punto di incontro, è la chiave petrarchina della partita.
Il Petrarca in campo è solo solido, cioè il massimo per il nostro sport, sbaglia poco anche a livello personale, copre bene ogni spazio, gioca a Risiko con la partita, vince con la testa forse ancor prima che con il piede. Ottimo Trotta che tiene tutti a terra (Casolari ancora giallo? Guardarsi dentro). In generale è davvero inesorabile.
Colorno deve ancora crescere e , tra l’altro, ripetere lo stesso meccanismo (falloso) senza trovarvi una soluzione nel corso del match è una chiara indicazione e attenzione perchè sono cose che poi pesano quando la partita diventa “secca”. Per il resto quel meccanismo biancorosso è di vertice, ci è arrivato in due sole stagioni, può competere ad Alto Livello anche se i play off sono ancora tutti da guadagnare.
L’unico infatti che dopo questo turno vola è proprio il Petrarca (46 pt) che si prende cinque punti di distacco dal secondo, che ora è Rovigo (41 pt), dietro è bagarre con le Fiamme Oro (37) a due punti da Valorugby e Colorno (39) e Calvisano a tre dai poliziotti. Tutti in cinque punti, i play off sono tutti da vedere.
Perchè dietro c’è Calvisano che porta a casa il massimo con il minimo, un solo punticino di distacco, una meta per parte, un furto (il bell’intercetto di Cuminetti lato Lyons) ed un guizzo (il solito calvino Vaccari, un nome una garanzia a quanto pare) sono tutta la partita oltre al Peroni Player of the match dato giustamente all’ottimo Poasa Waqanibau (urca che bravo !).
Rovigo si prende le Fiamme Oro per mano e le porta dove vuole, partita senza capo ne coda per i cremisi che sprecano anche l’occasione bonus. Lato Rovigo va detto che 21 punti su 26 sono di Montemuri che si prende anche il lusso della meta usando un super-buco creato da Tavuyara, il resto è un 6/6 al piede. Mica male il ragazzino.
Mogliano doveva dimostrare qualcosa, i tamburi si sentivano fin qui dal Terraglio e dicevano così, il Viadana aveva promesso che nel girone di ritorno avrebbe puntato in alto. Niente tamburi e promessa per ora rispettata dai mantovani che di fatto infilano tre mete “facili” ( 3-21) prima di beccarsi un “rosso” di fuoco. Il Mogliano risponderà nel secondo tempo rimediando tre cartellini gialli e vanificando il proprio vantaggio nella forma peggiore. Non ci siamo. Viadana si porta a casa quattro punti e la certezza che può fare ancora di più.
Il campionato in vetta è equilibrato, una vetta lunga che arriva al sesto posto, dietro ci sono i due spauracchi Lyons e Viadana e poi…. davvero meno.
Quando si parla di campionato ad otto squadre, ad esempio, per capire cosa possa significare basta guardare quello in corso: se ci fossero solo le prime otto non esisterebbero le partite “cuscinetto”, sarebbero sempre quasi tutti “match clou”, diventerebbe più importante vincere con quello che oggi è Viadana che non con la prima in classifica, il distacco di punti di ogni partita diventerebbe importante, i punti bonus più rari. Puntare ad un solo livello ed al livello più alto non è però solo una prerogativa tecnica, è anche una volontà politica di questa Federazione.
Perchè i “lisci” al placcaggio che si sono visti in due partite di questo turno non hanno nulla a che fare con le difese spietate di altre due partite di questo stesso turno. Non sono solo due livelli diversi, dietro ci sono preparazioni diverse, staff diversi, strumenti diversi e via così. Insomma giocano insieme mondi diversi. Troppo diversi. La FIR ha nominato un direttore del torneo, porterà soluzioni. Aspettiamo.
Adesso intanto si aspetta un mese e più per il prossimo turno di Top10 che torna ad inizio marzo. Il mese di febbraio si spende fra riposi e la solita improponibile Coppa Italia. Ma tranquilli, inizia il Sei Nazioni, c’è ancora tanto rugby da sognare.
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PERONI TOP10 – XII TURNO
Sitav Rugby Lyons v Transvecta Calvisano, 10-11 (1-4)
Cus Torino v Valorugby Emilia, 26-43 (1-5)
Mogliano Veneto Rugby v Rugby Viadana 1970, 18-24 (1-4)
HBS Colorno v Petrarca Rugby, 16-18 (1-4)
FEMI-CZ Rovigo v Fiamme Oro Rugby 26-10 (4-0)
La classifica: Petrarca Rugby 46 punti; FEMI-CZ Rovigo 41; HBS Colorno e Valorugby Emilia 39; Fiamme Oro Rugby 37; Transvecta Calvisano 34; Rugby Viadana 1970 29; Sitav Rugby Lyons 18, Mogliano Veneto Rugby 11; Cus Torino 9.