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SERIE A ELITE

TOP10: ROVIGO VINCE CON LA CONTINUITA’

Foto: ON – Ombre Nere

Derby spettacolare, il numero 175 di campionato, tremila persone sugli spalti,  già questo uno spettacolo nello spettacolo, molti anche quelli venuti da Padova, il Derby d’Italia batte ancora forte nei cuori. In campo le due rivali di sempre a costruire un match di altissimo valore, di grande tensione e spettacolarità.

PRIMA IL DERBY  Vince Rovigo perchè c’è ed è concreto, pulito, non fa nulla di straordinario, acquisisce un piano di gioco, un ritmo, una idea del match e porta avanti tutto con continuità e regolarità fino alla fine, non cerca gli effetti speciali, vuole vincere prima il Derby e poi anche la partita: questa è la sua marcia in più.

Rovigo aveva un piano di gioco leggibile, fermare il treno e la mischia nera, mettere un dubbio ai primi cinque in nero, il resto veniva da se. Non è vero che tutto ha funzionato, è vero che dall’altra parte, di fronte al dubbio, perchè quello è arrivato a destinazione, hanno tentennato: scarsa esperienza di pathos da derby d’Italia. Rovigo ha giocato la partita da squadra aperta (sempre tutti e quindici insieme), questo ha fruttato. Certo poi alcune delle cinque mete sono venute meno programmate di altre ma non dicono che la palla rimbalza sempre dalla parte del più forte?

Punto di incontro e piattaforme di lancio per i trequarti: così Lodi ha condito il match rossoblù dove i suoi migliori stavano coperti ed allineati e nessuno aveva licenza di fantasticare, il finale ha premiato i rossoblù per la coerenza in tutti gli ottanta minuti e per aver trattato ogni singolo minuto con la stessa rude delicatezza.

I LAMPI NERI Il Petrarca mette in campo la solita formazione inedita, c’è troppa alchimia in giro, così per larghi tratti non funziona la difesa, non funziona l’attacco, il placcaggio è amaro, giocano tutti molto da soli e poco insieme. Poco dopo magari va tutto benissimo.

Una cosa fatta a lampi, anche lunghi ed intensi ma senza costanza, quando arrivano le certezze di minuti ne mancano dieci alla fine e viene da chiedersi e per tutti gli altri? Se in un Derby d’Italia non ci deve essere una cosa quella è proprio la ricerca degli effetti speciali. Il Petrarca ne è costretto, lascia indietro il match tre volte, due volte lo recupera.

La terza non finisce bene ed è anche giusto così, troppo brutto e basso il primo tempo per meritare tutta quella fortuna.

Ma la partita l’ha persa l’alchimista; subito si vede che la formazione è strana ma le formazioni “nuove” sono la costanza in casa dei tuttineri, quella di questo derby però non sta dentro la partita:il punto di incontro non esiste, la difesa è solo in affanno, poi i padovani prendono tre mete, in dieci minuti. Segue il recupero ed i cartellini gialli (presi dai nuovi entrati!) che riportano il Petrarca nel buio. L’assalto degli ultimi minuti merita di più ma il fatto che quel “più” non sia arrivato non ammette recriminazioni (nemmeno quelle con l’arbitro che però…vabbhe, ci penserà Mitrea).

Perchè i Derby non si giocano proprio così, quanto visto lato tuttonero andava benissimo, ma solo per una partita molto importante: questo invece era il Derby d’Italia.

IL SUCCESSO Rovigo e Petrarca portano insieme a casa un successo strepitoso, il pubblico numeroso, lo spettacolo in campo e fuori, il fine partita straripante di entusiasmo dei vincitori e la successiva comunicazione che ne risulta. Se c’è un punto da cui partire per rifondare il campionato è l’aria che si respirava al Derby d’Italia. Il Top10 dovrebbe diventare così.

Calvisano soccombe male a Viadana, non c’è pathos lato bresciano, c’è voglia di riscatto invece fra quelli della sponda opposta. Il finale è laconico ed il cartellino rosso a Vunisa è un brutto campanello per quelli di Guidi. La sconfitta segna il distacco netto dei calvini dalla zona play-off e, dopo tutti questi anni sempre in vetta, questa è davvero una notizia di quelle pesanti.

Le Fiamme Oro ce la fanno a tenere la quarta posizione, certo che se l’ala Lyons Bruno, che all’ultimo minuto stazionava solitario davanti alla meta avversaria, avesse raccolto da terra correttamente quel difficile pallone rimbalzante, adesso staremmo raccontando una storia diversa. Una partita che ha visto protagonisti i Lyons forse più dei cremisi; il gioco si è confuso però fra troppi falli e molte punizioni, poi la combinazione Canna-Mennitti Ippolito manda Forcucci in meta e mancano solo 5 minuti alla fine, sembra fatta… Bruno non ce la fa… è fatta.

I poliziotti si tengono la quarta posizione, il Colorno resta dietro di un punto, mancano quattro giornate e le due si affronteranno da distante nella loro sfida play off: se si guarda il calendario ed il percorso i favoriti stanno in provincia di Parma. Staremo a vedere.

Il Top10 torna in pausa, ci si vede più avanti con il campionato italiano. Da da queste parti però sale una esortazione a tutti coloro che vanno a vedere questo campionato: il Top10 si ferma ma Serie A e Serie B sono presenti e super-vive, andate a vedere uno dei loro match. Poi c’è anche il femminile, perchè no?

E’ il nostro rugby, è bello. è appassionate, è super-vivo. Lasciate stare la denigrazione scontata e saccente di quelli che si riempiono la bocca con nomi inglesi e francesi che spesso non sanno neanche pronunciare, andate nelle categorie del rugby italiano a vedere rugby italiano. Ve lo garantisco: vi divertirete.

Forza rugby.

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Peroni TOP10 – XIV giornata
Sitav Lyons v Fiamme Oro Rugby 16-20 (1-4)
Transvecta Calvisano v Rugby Viadana 21-39 (0-5)
Cus Torino v HBS Colorno 14-42 (0-5)
Mogliano Veneto v Valorugby Emilia 14-33 (0-5)
Femi-CZ Rovigo v Petrarca Padova 34-27 (5-1)

Classifica: Petrarca Rugby punti 52; Femi-CZ Rovigo 51; Valorugby Emilia 48; Fiamme Oro Rugby 46; HBS Colorno 45; Transvecta Calvisano 35; Rugby Viadana 34; Sitav Lyons 23; Mogliano Veneto 12; Cus Torino 9

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