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RUGBY WORLD CUP

RWC23: IL RUGBY CHE DIVERTE (E L’ITALIA?)

La magica sensazione dei Mondiali sta per materializzarsi in tutta la sua cruda realtà. Il primo match vero di rugby che l’Italia di Kieran Crowley ci ha fatto vedere ha caricato sulle spalle di tutti noi novantasei punti dei neozelandesi, quasi un record, sicuramente il peggio del peggio degli ultimi anni.

E’ così che molti si sono improvvisamente svegliati e, aperti gli occhi sulla vera sostanza azzurra, si sono chiesti ma perchè io guardo il Mondiale? Così si sono anche accorti che fino ad oggi si sono giocate circa 32 partite, tre erano con l’Italia e poi molte altre ma, fra tutte, quelle divertenti non riguardavano noi.

Perchè chi guarda un match di rugby alla TV o, di più , allo stadio, si diverte se scopre le diverse componenti del rugby presenti e vive: la competizione, il combattimento, l’avanzamento, il sostegno, la pressione, la continuità. Queste caratteristiche devono/possono essere presenti in una o più fasi, alcune fra loro sono alternative altre irrinunciabili per ogni attimo di gioco: il combattimento ad esempio. 

Anche se la cosa può essere diversa da persona a persona (per fortuna), una partita generalmente diverte se fa vedere sempre (o quasi) l’istinto del combattimento ed il principio di continuità. Queste caratteristiche riescono ad esaltare i match in bilico ma anche a far mettere in secondo piano, in altre partite, il fatto che, ad esempio, una delle due contendenti sia smaccatamente più “forte”, più dotata tecnicamente, sia palesemente la favorita per la vittoria di quel match.

Per questo ci ha impressionato e divertito Tonga nella sua performance con il Sudafrica (anche se persa 49  -18), è piaciuta ed ha animato il Mondiale, con gran merito dei “pacifici in blu”, la sconfitta di Samoa con il Giappone (28 – 22), il Portogallo ha stupito e fatto sorridere molti dal pareggio con la Georgia alla “bella” sconfitta con l’Australia, in questo senso era piaciuta la formazione delle Fiji sconfitta dal Galles (32 – 26), nei match successivi si è poi visto che i figiani di qualità ne avevano eccome. Potremmo andare avanti includendo nel conto delle belle figure e del divertimento anche l’Uruguay che perde con l’Italia e vince con la Namibia.

L’Italia non ha mai divertito. Tre match senza sale, gestiti e vissuti, che fossero in superiorità tecnica o no rispetto all’avversario,  a suon di errori e stupidate, fino alla semi-tragedia del primo tempo con l’Uruguay. Se poi si analizza il perchè di questa catastrofica noiosità azzurra si scopre che sono mancate… continuità e combattimento.

Quindi guardare il Mondiale è bello e divertente perchè ci concede match che rispettano davvero questi parametri di gioco, riuscendo a darci minuti frizzanti, che si rinnovano nel corso della partita anche indipendentemente dal risultato che si sta realizzando. Questo è il rugby che piace. Non quello che prende novantasei punti perchè dopo sei minuti di gioco smette di pensare.

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