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QUESTIONE D'ELITE

LA BARAONDA DELLA VIGILIA DI NATALE MA IL DERBY NON CI CASCA

Insomma il film previsto dai “federali” (Incolpevoli) prevedeva evidentemente per questo fine settimana di far emergere, ed anche bene, la differenza fra il rugby che secondo lui conta (eh caro lei, si parla di “lui”)  e quello che invece deve tacere e farsene una ragione (quei brutti birbantoni  marachellanti dei Club).

Così eccoti piazzata la partita fra Parma e Treviso, che in FIR chiamano “Derby”,  in pompa magna e gran supporto media  in pole position, come è giusto per altro che sia. Ma soprattutto, con scarso preavviso e con zero collaborazione operativa (la FIR per le sue scelte non ha mai contattato le Società) il 177° Derby d’Italia di campionato Petrarca Vs Rovigo , eccotelo piazzato alla Vigilia di Natale e pure ad un orario assurdo, le quattordici.

Perchè quella data e quell’ora? La risposta è già scritta prima di chiederla, è un classico FIR: colpa della diretta RAI.  Ma lo hanno chiesto Petrarca e Rovigo di finire in diretta RAI ?

Chissà,  magari se glielo chiedevano queste dicevano di giocare volentieri al Sabato 23, in orario più consono, con la solita diretta DAZN , ma soprattutto si poteva giocare questo Derby d’Italia anche la settimana prima quando il campionato era a “riposo”, un anticipo insomma.  Del resto di anticipi di questo tipo se ne è già visto uno, alla quarta giornata Lyons Vs Viadana è stata giocata il 28 ottobre mentre le altre tre partite del turno sono state fra il 4 ed il 5 novembre. Quindi si poteva anche così.

Se tutto questo fosse stato ben programmato, con i tempi dovuti di anticipo e in una data intelligente, allora magari si sarebbe giocato questo Derby d’Italia allo Stadio Plebiscito di Padova con i suoi fin troppi posti a sedere (9600); questa infatti era l’intenzione del  Petrarca dichiarata all’inizio di stagione, quando i tuttineri annunciarono le partite casalinghe alla “Guizza” ma anche di voler passare al Plebiscito per il Derby d’Italia e per eventuali altri match di punta.

Già, la programmazione del campionato, un buco enorme della FIR, se pensate che il calendario del girone di ritorno  di questa Serie A Elite è stato diffuso un paio di settimane fa e solo dopo che il Presidente del Rovigo lo aveva richiesto a gran voce (e qualche altro giustificatissimo strale) a mezzo stampa.

Tempi e situazione portano invece questo Derby d’Italia al 24 dicembre alle 14 al Centro Memo Geremia, casa storica del Petrarca ma con tribuna per soli mille posti.

Data infelice, pochi posti allo stadio. Cosa manca?

Una location infelice anche per una questione di immagine, si vedrà bene in TV il raffronto fra quelli di URC che se la giocano nello Stadio della Federazione a Parma, bello e ben organizzato e la partita più giocata del rugby italiano che starà in un centro sportivo fra pochi intimi . Ma forse questa è solo tutta la verità, strano semmai che ci tenga tanto a farla emergere chi il campionato lo organizza, chi dovrebbe crescerlo e tutelarlo. O forse non è per nulla strano. Già.

Soli mille posti, apriti cielo! Ai tifosi di Rovigo sono stati quindi spedite solo poche centinaia di biglietti, così il web pullula di complottismo e di verve anti- petrarchina, comprensibile, ma vero?. Anche a Padova però non tira un buon clima, incontro un illustre tifoso che mi dice: “Se volevano far scomparire il rugby dalla Città ci sono riusciti“.

Intanto però ci pensa Vittorio Munari, anche Consigliere Delegato del Petrarca,  a timbrare il cartellino della “inopportunità del mese”, il Gazzettino gli chiede dei pochi posti nelle tribune e lui risponde:” Degli spettatori non troveranno posto? Pazienza, non sarà la fine del mondo, potranno guardare la partita in televisione“.

Una bruttura di dichiarazione come se ne sono viste poche, l’anti-comunicazione fatta persona. Invece,  se letta serenamente,  quella dichiarazione trasuda puro sano realismo, ma credo che siamo forse in dodici in tutto il mondo ad averla capita e accettata così, per quello che è. Ma una frase del genere, solleva una nuova montagna di polemiche, ci mancava.

Di fronte a tutto questo però i due Club coinvolti, Petrarca e Rovigo, molto legati da una comune identità di vedute sul piano della gestione del rugby italiano, non ci cascano, non cavalcano alcuna polemica, la trappola non scatta, stanno fino a qui dentro un comune buon silenzio, dando un segno chiaro a tutti: guardiamo a questo Derby che comunque non è l’ultimo che giochiamo.

Basta questo per entrare nella dimensione che conta, quella del rugby che vale, per ricordarsi che questo Derby d’Italia, importantissimo già di per se, per la sua storia, la tradizione, la durissima rivalità, conta ancor di più se si pensa che le due contendenti sono a due punti di distanza fra loro in classifica e che le altre due che le accompagnano in testa al campionato giocano a loro volta fra di loro.

Ecco, questo conta: Viva il rugby italiano.

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