E’ il primo numero del 2024, a pagina uno il suo direttore, Gianluca Barca, scrive:” …da questo mese di gennaio AllRugby esce con una nuova veste grafica… di cui la copertina, la nostra vetrina sul mondo, che da questo mese affidiamo all’estro di alcuni artisti appassionati della palla ovale, vuole essere un piccolo importante segnale“.
Un rintocco di bellezza scandito nel piccolo mondo presente del nostro sport; una nota d’arte messa lì a raccontare di noi, a rendere tutto più vicino al nostro amore per lo sport, per il nostro sport. Ogni mese un artista a disegnare il cuore del nostro rugby.
Così la prima copertina di questo nuovo anno della rivista ovale diventa un piccolo pezzo da collezione, il ritratto del nuovo Head Coach azzurro Gonzalo Quesada si fa arte accanto a quel fischietto appeso nel nulla ed alla casa della “Madunina” che accompagna il nostro sport nelle sue nuove avventure.
Non è solo una bella copertina, fosse solo quello. Questa è una delle più belle rappresentazioni del nostro sport che si siano viste negli ultimi tempi, ma non è solo il dipinto, l’opera in se, la cosa che soffia così garbatamente sulla nostra passione sportiva è anche l’idea in se, il fatto di aver pensato all’arte per raccontare di noi, questo è molto bello. Grazie rugby di poter essere così.
Sarà che l’aria è pesante nel rugby italiano, lo sanno bene gli addetti ai lavori, il clima è decisamente arido. Così un tocco di bellezza diventa una piccola medicina, basta un pizzico di creatività per rendere tutto più armonioso e credibile. Qualcuno mi dirà che non basta una copertina a cambiare quella pesantezza fatta di scontri e prepotenze che certa politica a capo del nostro rugby diffonde, però aiuta a ricordare chi siamo, a riportarci a quel fischietto ed al tocco di quel pennello come rappresentazione della bellezza del nostro sport. Così ruvido e duro, così fisico, così appassionato e gentile.
Esattamente come questo “rintocco” disegnato, per questo prima copertina del ventiquattro, da Francesco Sacco, rietino, artista premiato più volte nel panorama nazionale, che fra le tante sue opere diverse volte ha interpretato il “suo” sport, alcune sue litografie sono al Rieti Rugby Club; uno sport amato e vissuto per quello che davvero regala all’animo, lo sa la sua città e lo sanno i suoi ragazzi del Liceo Artistico dove insegna il mondo del colore.
Dopo la copertina c’è il resto, c’è il nostro sport e fra, i suoi contenuti, oltre al bravo fischietto, alle Nazioni che giocano, alle fatiche della Madunina ed al sud, c’è anche una cosa sulla “cultura dell’emozione”, a proposito. Ci torneremo su. Intanto, grazie.