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SERIE A ELITE

ELITE: VIADANA ALZA LA VOCE. PROPOSTA: UNA FORMULA NUOVA PER LA ELITE

Matteo Dell’Acqua in action (Foto Valorugby) 

Viadana alza la voce, gioco poliedrico, tanta volontà e così che ferma sulla soglia del successo un Valorugby comunque in gran spolvero e capace di esserci fino alla fine, o quasi, visto il giallo dell’ultimo minuto, ma a quel punto la maul del Viadana faceva troppa paura.

Viadana alza la voce e dice a tutti che questo campionato lo può vincere, ha numeri e soprattutto gioco per poterlo fare, ha capacità mentali e risorse tecniche in panchina per reggere un play off che di fatto sarà un altro campionato aggiuntivo.

Il match diventa giallonero al cinquantesimo quando la meta di Luccardi, frutto di una maul “a quindici” del Viadana, fortemente voluta da tutti i giocatori, si dimostra il vero squillo verso quello che sarà il risultato finale. Prima c’era stata la bellissima meta di Bronzini su calcio-passaggio di Roger e la risposta, lato Valorugby, di Lazzarini che sfrutta bene la superiorità creata da un Valorugby in gran forma sul piano tattico.  Una bella partita che lascia solo un risultato sul campo ma, ancora una volta, nessun verdetto. Ha vinto chi ne ha avuto di più, il Valorugby però ha avuto una presenza di gioco impressionante in alcune fasi, capace di creare escalation multifase su diverse opzioni. Bello davvero.

Lato Viadana c’è quel Roger che dirige alla grande il gioco, poi quel Bronzini che ha alzato di molto la qualità dei suoi, lato Valorugby molto bene Renton e Dell’Acqua, quest’ultimo fa gli straordinari e dimostra di esserci alla grande di fronte ad avversari molto forti. Tutto bello e positivo sulla terra del Po, un bel rugby, un bel pubblico, un buon arbitro (Riccardo Angelucci) che tiene salda la partita, che a volte ci vuole solo un po’ di buonsenso. Bene.

Le Fiamme Oro scalano piano piano i Lyons che però restano in “zona salvezza”, per gli altri due match vige la legge del quarantuno. Sono i punti che le due di fondo classifica (Mogliano e Vicenza) prendono dalle due di vertice (Rovigo e Colorno) in due partite che erano scontate alla vigilia e non hanno dato scossoni di sorta. Stesso campionato, troppo divario. Va fatta una riflessione.

Il campionato adesso torna in letargo, ci si rivede fra due settimane, una formula assurda, improponibile, irresponsabile. Niente che non si sia già detto, per carità, ma piace fare un esempio: il Petrarca ha giocato il 18/02, complice il turno di riposo di questa giornata, giocherà la prossima il 17/03, un mese dopo: come si fa a mantenere ritmo, tensione e preparazione in uno schema così? Lo abbiamo già detto altre volte, è stato così anche per altri team, portate pazienza ma si fa difficoltà a farsene una ragione: ma come si è potuto varare un calendario così?  

PER LA ELITE UN TEMPO TUTTO SUO La formula non regge, il fatto che il campionato poi si debba fermare quando c’è il Sei Nazioni o in altre eventuali situazioni non è la questione centrale. Abbiamo capito da tempo che questo campionato durante il suo svolgimento avrà sempre in contemporanea un concorrente più forte. Non è questo il tema. Semmai lo è il fatto che quando c’è il campionato ci sia una combinazione nuova e coordinata fra spazio-tempo e visibilità

Insomma il campionato deve essere temporalmente concentrato in uno spazio e durante quello deve essere fortemente comunicato.  La questione centrale è che questo campionato abbia un suo tempo specifico, chiuso e riconosciuto, magari più breve e più intenso, magari più in autunno o in primavera, magari più spostato verso l’estate o al contrario, ma un tempo tutto suo.

Concentrare i match in alcuni mesi, lì concentrare anche la sua comunicazione, la sua visibilità, la sua formula di reperimento risorse.

L’errore macroscopico fatto dalla Federazione quest’anno deve fare scuola (un cattivo esempio insegna comunque). Per farlo bisogna però che questo Campionato non sia strumentale ad altro ma sia protagonista del rugby italiano, non sia una palestrina per altri scopi ma sia una competizione riconosciuta. Lo deve essere prima di tutto dalla Federazione, perché mai nessuno come l’attuale gestione Innocenti ha tradito il campionato ed il territorio (senza peraltro raggiungere alcun risultato almeno accessorio).

La nuova sfida del campionato potrà essere il numero di squadre? Può darsi, solo inizialmente, ma comunque non è un tema “strategico”, lo sono semmai: visibilità e marketing. Ma questo i Club lo hanno capito?

Visibilità e marketing: due cose che non possono sopravvivere con una formula a spezzatino come l’attuale. In questo senso le Società di Elite devono far tesoro della situazione presente, è rispetto a questo tipo di scelta strategica che i club devono fare quadrato. Certo, per farlo ci vuole una dose di realismo che superi la “politica del particolare”, non è facile. Staremo a vedere.

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Serie A Elite maschile – XIV Turno
Rugby Lyons – Fiamme Oro, 14-26 (0-4)
Rugby Viadana 1970 – Valorugby Emilia, 29-18 (5-0)
Mogliano Veneto – Femi-CZ R. Rovigo, 11-41 (0-5)
Rangers Vicenza – HBS Colorno 1975, 15-41 (0-5)

La Classifica : Rugby Viadana 1970 e FEMI-CZ Rovigo* 46; Colorno 40; Petrarca Rugby* 39; Valorugby Emilia 37; HBS Fiamme Oro Rugby 31; Sitav Rugby Lyons* 20; Mogliano Veneto Rugby* 17; Rangers Vicenza* 2
*1 partita in meno

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