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SERIE A ELITE

ELITE: IL PETRARCA PERDE. I LYONS FANNO IL COLPACCIO

Foto: L’unica meta del Derby d’Italia è del Petrarca 

In una cornice di pubblico meravigliosa (oltre 4000 spettatori) si è giocato un bellissimo Derby d’Italia che, complice anche l’ottima organizzazione e gli eventi inseriti, primo fra tutti il riconoscimento alle Leggende del Rugby Rovigo (coloro che hanno giocato almeno 100 caps in maglia rossoblù),  mette questo derby n° 178 nella bacheca di quelli da ricordare.

Anche il match, anche se molto a senso unico e con un basso punteggio, è stato decisamente bello, ricco di punti tecnici  e di emozioni, è sembrato una finale anzi, è sembrato proprio “quella” finale, tanto che il vincitore è stato lo stesso.

ROVIGO: BELLA DIFESA In “quella finale” però il Rovigo qualcosa di speciale lo aveva combinato, una meta d’oro, invece questa volta Lodi è riuscito ad ingabbiare i tuttineri senza avere praticamente mai il pallino del match, fornendo come pezzo pregiato solo una fortissima difesa, ma anche quella alla fine non era poi così superiore a quella del Petrarca. Hanno fatto tutto questi ultimi.

Il Rovigo ha vinto con la testa, mai sfilacciati, mai in difficoltà, sempre “sotto” ma sempre vivi. Il Derby d’Italia si vince (quasi) sempre così.

Rovigo infatti entra veramente per la prima volta e unica volta nei ventidue avversari,  e solo di un paio di metri, quando mancano tre minuti alla fine, per il resto sono quattro calci forniti dai falli degli avversari che danno la vittoria (Atkins 4/4 al piede).

Però i rossoblù non subiscono un assedio, subiscono semmai il continuo recupero del pallone da parte dei padovani, l’unica sbavatura rossoblù, il resto è placcaggio e disciplina. Pochi errori, tutto a posto, pronti per i play-off.

FA TUTTO IL PETRARCA  che domina in lungo e largo il match, detta i tempi, fa il gioco, fa suo territorio e possesso, produce azioni da vero spettacolo,  fa l’unica meta del match. Poi nel momento clou, produce una montagna di errori fra calci che non finiscono in penaltouche, tre avanti in sequenza, errori sul lancio della rimessa, recuperi avventati. Una casistica quasi completa che fa disperare i tifosi ma fa anche capire che la sconfitta alla fine ci sta.

Marcato parla di sfortuna e non di concentrazione, adattamento, resilienza e via così. La testa, sempre lei,  questa volta i tuttineri però c’erano sul pezzo, trascinati da due leader generosi e capaci come Tebaldi ed Esposito, forse sono invece emerse ed hanno dilagato nel risultato finale soprattutto alcune mancanze tecniche molto personali.

Possiamo dirlo: è il Petrarca che perde la partita.

Molti errori petrarchini, erano assolutamente da “altra categoria”; ad esempio, fra i quattro falli che danno il via al piede rossoblù, un paio di questi erano da Serie C. In effetti il Petrarca (buttiamola sul collettivo va là!) ha fatto sbagli troppo pesanti e troppo densi per la categoria, e la posizione, in cui si trova.

Eppure è stato un Petrarca molto bello, sembra un controsenso ma è così. Ma non è bastato alla giornata, così i padovani hanno preso dagli avversari una lezione di “sostanza”.

Responsabilità? Marcato-Jimenez-Griffen chiudono il match-flop con un dato sicuro: il problema viene da loro. Questa stranissima sconfitta è un tema decisamente di assetto e di scelte tecniche. Non è una novità.

E anche questa volta …. niente Adige Cup per il mondo petrarchino. La bacheca è vuota da troppo tempo.

SCHIANTO VALORUGBY Le due contendenti si piazzano due parziali da brivido, cominciano quelli di Reggio Emilia con un bel 26 – 0 che non lascia scampo. Sono passati solo 28 minuti del match.

Poi cominciano a macinare i Lyons e mettono giù un parziale che dura tutto il resto della partita e fa 43 – 0.  E’ uno schianto del Valorugby ? Anche.

Soprattutto perchè due delle sei mete piacentine nascono da due palesi errori degli emiliani, cose che dimostrano ampiamente la sottovalutazione dell’avversario e della sua sete di punti. I Lyons invece non è la prima volta che li vediamo così, certo era passato molto tempo ma, anche qui, “la testa” regala evidentemente idee tecniche fortissime da associare a motivazioni altrettanto forti. Così adesso i Lyons sono a pari punti con Mogliano.

Ed il Valorugby? La sconfitta è figlia di una stagione decisamente storta che, ancora una volta, non ha fatto corrispondere la rosa messa in campo con i risultati.

Da queste parti non è piaciuta l’idea  di far scendere in campo Head Coach Violi come titolare numero nove, ed infatti si è dimostrato un limite prima che una opportunità. Una scelta un po’ semplicistica.  Comunque pare brutto, per tutta la squadra, che una meta sia proprio di Violi ma che lo sia anche uno degli errori grossolani che aprono le porta ai Lyons.

Ormai i play-off sono ad un passo, il Valorugby deve recuperarne il senso, altrimenti rischia di fare da comparsa. Non è questo che ci si aspetta da Reggio Emilia.

Il campionato entra forse in fase “R.E.M.”, i verdetti per le griglie play-off sono forse fatti, adesso bisogna capire più che chi ci arriva a quel traguardo, come ci arriva.

Nel mezzo di tutto questo c’è la questione dei Club che dialogano con la Federazione per il futuro del rugby italiano. Settimana decisiva questa, i Club pare si siano attrezzati, bisogna capire se il Presidente della FIR è in grado di abdicare dal trono della incomunicabilità nel quale si è seduto. Incrociamo le dita.

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SERIE A ÉLITE MASCHILE, XVI turno 

Sitav Rugby Lyons v Valorugby Emilia 43-26 (5-1)
Femi-CZ Rovigo v Petrarca Rugby 12-10 (4-1)
HBS Colorno v Rugby Viadana 1970 20-26
Rangers Vicenza v Mogliano Veneto Rugby 31-42

La Classifica: FEMI-CZ Rovigo punti 54**; Rugby Viadana 1970 51**; Petrarca Rugby 44**; Valorugby Emilia 43*; HBS Colorno 42*; Fiamme Oro Rugby 31**; Sitav Rugby Lyons 27**; Mogliano Veneto Rugby 27**; Rangers Vicenza 3**

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*15 partite giocate; **14 partite giocate

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