Quello che è accaduto ieri ai Mondiali ha un nome ed è quello di
Nick Mallett.
Da Mallett abbiamo visto in quattro anni una raffica di polemiche contro il nostro rugby ed i suoi attori principali , a volte forse aveva ragione ed a volte forse no ma la domanda è: non aveva posizione sufficiente per risolverle certe questioni invece di sollevarle??
Mallett è un coach che, di fronte al suo siluramento richiesto a più voci, più di un anno fa ha avuto carta bianca. Ha silurato Checchinato ed ha scelto le sue carte. Non è andata bene ma questo è bastante alla
FIR per non poter essere chiamata al concorso di colpa.
Tecnicamente Mallett è ciclicamente caduto in tutti gli errori possibili compreso quello di scardinare il suo lavoro. Ricordate quando si diceva “ottima difesa ma dov’è l’attacco?” A questi Mondiali li ha persi tutti e due. Mancava Gower caro Nick?? Forse è l’unico problema che non si è notato.
Mallett è stato il coach dell’Italia amato dalla sua squadra, da tutti, dall’estremo all’addetto stampa. Tutti lo adorano ed è questo che lo ha mantenuto in sella al team quando la sedia ha traballato. Il tutto lascerebbe quindi pensare ad una squadra granitica, motivata, forte e compatta e non alla neve che si scioglie al sole vista ieri con l’Irlanda o in molte, troppe, altre passate occasioni.
Mallett non ha dato un gioco all’Italia. Il gioco italiano non esiste e tanto meno “il suo modulo” ha inciso negli orizzonti tecnici di franchige o Eccellenza. Mallett infatti non ha mai voluto pesare veramente sul movimento rugbistico italiano, salvo lamentarsi e fare l’incompreso con i media, giochetto abile per non adeguarsi, ad esempio, alle idee che nascevano nelle franchige, idee che avrebbero spazzato via alcune sue “politiche” (Smith docet).
Così il giorno che l’Italia torna a casa la Benetton festeggia la sua seconda vittoria in Pro12 a spese degli Scarlets. Lo ammetto a malincuore, anche a me non tornano i conti.
Mallett è stata una cosa complessa nel rugby italiano, criptica, tutt’altro che lineare e comprensibile. Ha diviso sempre, mai ha unito.
Adesso Mallett esce di scena, gli avrei detto grazie se lui avesse chiesto scusa a tutti quelli che, parole sue, in Italia “non capiscono un .. azz..di rugby” . Quando si fa così poi si vince altrimenti si accetta di andare a casa con un bel : ” Nick Mallett, adieu!”.
.