Connect with us

FIR E DINTORNI

ANCORA SU MALLETT, FIR E L’ESONERO “ANTICIPATO”

Sono preoccupato, ultimamente mi viene l’urgenza di dare ragione al Presidente Dondi e sono sconvolto dalla cosa, seriamente preoccupato per il mio profilo clinico, quando però ce l’ha ce l’ha.  Il tema è Mallett, speravo fosse l’ultima volta che ne parlavo questa qui ma riaffiora (sono un bugiardo, sono mesi che aspetto di dire questa inezia).
Mi tocca scrivere questa cosa perchè altri pare siano impegnati con il forfait di Priestland,  le considerazioni oval-politiche di Matfield, i ritmi della Currie Cup, le notizie di casa nostra sono quasi scomparse. 
Dicevo di Mallett. Il suo contratto si è esaurito con l’ultima partita del RWC2011 per volontà FIR. Quando ciò è stato annunciato si sono levate in volo frecciate polemiche contro la Federazione per aver sollevato l’allenatore prima dei mondiali, pareva non fosse corretto sollevare un allenatore con quei tempi ed in quel tempo, che Mallett doveva andare fino al Sei Nazioni 2012 per dare motivazioni e continuità. Molti tifosi e gli stessi giocatori azzurri hanno fatto trasparire tensione per  “i’ fattaccio”.
Lo stesso Mallett ha dimostrato di non gradire la cosa, ha argomentato anche polemicamente anche se raramente direttamente, si è vendicato con qualche intervista, tolto qualche sassolino…eccetera eccetera. 
In questi giorni però si scopre una cosa , sensata e logica, che non solo scagiona la FIR ed il Presidente Dondi, ma che rende una brutta figura a Mallett. 
Sono moltissimi i coach delle nazionali RWC2011 ai quali scadeva il contratto in questi mesi, citiamone due tanto per gradire : Martin Johnson, coach della Inghilterra e Peter De Villiers dei mitici Springboks. 
Insomma la scelta federale era giusta e corretta, il contratto doveva scadere qui come hanno fatto le altre Union per i loro allenatori.  La differenza è stata che la FIR ha comunicato in anticipo l’arrivo di Brunel ma questa è praticamente opera di Mallett;  oramai li non c’era altro da ricucire, i risultati sportivi ed i rapporti interni erano tali che solo un folle avrebbe tenuto Mallett.  
La scelta quindi era, per quei tempi e quelle situazioni oggettive, giusta. C’è solo da chiedersi come abbiamo fatto noi italiani a farci del male anche agendo correttamente. Siamo dei maestri nei film dell’orrore.
.

More in FIR E DINTORNI