Temo moltissimo per gli Aironi.
Il turno delle coppe è terminato, tirate un sospiro di sollievo anche per quest’anno le tremende capocciate sono terminate,
la mattanza è finita ed è finita da mattanza. In
Amlin Cup per un Prato che perde onorevolmente in terra di Galles dai celtici Dragons (45 -16) c’è anche un
Petrarca molto buono che raccoglie una sconfitta più ampia nei numeri di quello che non sia stato in campo dal fortissimo Tolone di Wilkinson (50-6). Ecco che arrivano le note stonate. Rovigo va a Bayonne in evidente vacanza e ne prende 92 dalla penultima del campionato francese, un Bayonne che è squadra in difficoltà enorme con cambi di panchina ed altri incertezze rifila 14 mete ai rodigini.
Tocchiamo allora il fondo perchè i Crociati Parma ne prendono in casa propria dai romeni del Bucharest Woves per 26 a 13. Chiudiamola qui che c’è poco da dire.
In
Heineken Cup un favoloso
Benetton gioca a Monigo benissimo e rischia il colpaccio contro i forti Saracens. Finisce 20 a 26 per gli inglesi ma i trevigiani escono fra gli applausi del pubblico e gli ampi sorrisi degli addetti ai lavori: questa squadra funziona alla grande.
Gli Aironi chiudono la loro pessima Heineken Cup a casa dei Leicester Tigers e maturano una sconfitta 33-6. La loro prova viene accompagnata da commenti gracili che indicano una timida ripresa, una piccola riscossa ed altre futilità di questo tipo.
La verità è triste ed amara, gli Aironi non volano, il modello tecnico è KO e sottolineo “tecnico” perchè per il resto la macchina Aironi sembra anche funzionare discretamente. Temo però che, complici i commenti di cui sopra, complice il Sei nazioni che la scena ruba e la rilassatezza dei fine Torneo ora in casa della franchigia più bella d’Italia non accada nulla. Gli Aironi hanno un tragico bisogno di sani cambiamenti, bisogna incidere sulla preparazione tecnica e su quella atletica, sulla mentalità e sul metodo di gioco. Non c’è tempo da perdere e va fatto qualcosa adesso.
Qui ci vuole uno striscione polemico, una cosa da tifosi incavolati, una cosa che faccia suonare la rabbia e l’amore per il rugby italiano e per gli Aironi, che inciti al cambiamento, che ricordi che Clermont non è cosa passata. Tutto questo però deve essere tassativamente “ovale”. Allora ecco lo striscione qui sotto, lo faccio io da questo scalcagnato blog. Per gli Aironi, fateli volare!