C’è un grande nome calato nella polvere, “Zebre”! Per arrivare a far giocare a Parma una squadra di Pro12 e soprattutto intitolarla alle Zebre le cronache raccontano di panerigici federali che coinvolgono primo fra tutti proprio l’attuale Presidente FIR, il permesso di usarlo poi quel nome sarebbe arrivato da Renato Tullio Ferrari, Marco Bollesan coautore del brand era contrario ma si vede che era socio di minoranza.
Le Zebre in Pro12, dieci partite e dieci sconfitte e gran poche recriminazioni, ultimi in classifica con 4 punti risicati nelle fasi calanti di avversari mediocri. Hanno giocato oramai con tutti i team di Pro12, agli zebrati di Parma manca solo il confronto con la Benetton, ci sarà nelle prossime settimane, andata e ritorno, per questo queste cose è meglio scriverle adesso, qui non si è interessati al fratricidio.
Le Zebre in Pro12 significa in media ben più di 3 mete subite a partita (1 realizzata) ed un totale di 293 punti subiti in dieci match (quasi 30 punti a partita!). La peggior sconfitta delle Zebre è nella prima di campionato, ne hanno presi 37 dagli stessi che qualche giorno fa hanno perso prendendone 32 dalla Benetton Treviso. Non so che parametri si usino a Parma ma non c’è da star contenti.
Le Zebre hanno giocato con tutti e perso con tutti, hanno anche giocato due match in Heineken Cup e non proprio con i primi della classe (Biarritz e Connacht) prendendo 7 mete in totale e 57 punti.
Tenendo conto che buona parte del team Zebre è composto da ex-Aironi quindi al terzo anno di questo Campionato, che i coach sono un noto francese ed un ex assistant-coach della Nazionale lo scempio sportivo è evidente, almeno secondo i miei parametri.
Gli spettatori che accorrono per le Zebre all’impianto parmigiano di Moletolo sono decisamente pochi, alcuni dell’ambiente ovale hanno il malcelato sospetto che il numero scritto sui tabellini dei match siano sogni più che botteghino; i tabellini riportano 1800 spettatori di media, in tutti i casi sono molto meno di quelli che andavano mediamente a vedere gli Aironi allo Zaffanella, Aironi che vantavano un seguito ed una passione intorno a se fatta anche di una organizzazione di lungo corso. Resta il fatto che nella piccola Viadana un paio di sabati fa per il match di Eccellenza con Rovigo c’erano 2200 spettatori ed a Parma, stesso fine settimana, per vedere le Zebre di Pro12 contro i Blues Cardiff si contavano 700 persone (secondo gli “ottimistici” tabellini ufficiali) . Numeri e parametri oggettivi.
Sull’apporto delle Zebre alla Nazionale bisogna dare atto a Brunel di aver puntato le carte più sul suo progetto azzurro che non su eque e super-politiche convocazioni Zebre/Benetton; tutti giurano non ci siano state spinte perchè il francese a capo della Nazionale pescasse qualcosa in più a Parma, in tutti i casi basta guardare la formazione scesa in campo lo scorso fine settimana per rendersi conto che la “proiezione Azzurra” delle Zebre è deficitaria su interi reparti.
Le Zebre sono, ad oggi, un insuccesso, anche perchè hanno un tecnico, Gajan, che rilascia, o è costretto a rilasciare, commenti pre-match di Pro12 dello stesso tenore di quelli che i tecnici di Eccellenza fanno quando vanno a giocare in Amlin Cup. Ci si augura tutti sinceramente che tutto cambi, le Zebre risorgano e trovino soddisfazione, ma ad oggi tutto questo è solo un orribile flop.
Come abbiamo potuto fare una cosa così? Chi ha la responsabilità di questo scempio di denaro federale e di energie ovali? Pensate che fino ad oggi le Zebre non avevano nemmeno una struttura dirigente, era difficile trovare i responsabili di una qualsiasi cosa figuriamoci di una domandona così! Da oggi però la struttura c’è, la FIR ha varato la cosa, da oggi c’è il responsabile, il Presidente delle Zebre è ora infatti meritatamente Daniele Reverberi. Perchè meritatamente? Il merito di Reverberi per essere diventato Presidente del prestigioso club di Pro12 è quello di aver votato Gavazzi alle elezioni federali del settembre scorso seguendo le indicazioni di Dondi. Ognuno ha i suoi parametri.
