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QUESTIONE D'ELITE

LASSU’ IN PRIMA LINEA: LO SGUARDO FRA NOMI E PROMESSE ECCELLENTI

scrum

Il solito Nigel Owens in una delle sue ultime uscite in mezzo al campo,  opportunamente microfonato, ha posto l’ironico accento sulle prime linee che non vogliono fare il loro mestiere. La prima linea è un mestiere duro spesso ricompensato con un “oohh” quasi beffardo quando uno di quei grossi energumeni prende la palla e comincia a correre. Il cambio delle regole della mischia indirizzato innanzi tutto, come ci confermano gli esperti, alla sicurezza del giocatore, ha determinato un nuovo modo di intendere e giocare la mischia. La mancanza di spinta iniziale, la diversa attesa sull’ingaggio senza il “si 9” oltre ad una nuova rigidità sulla introduzione del pallone hanno determinato un assetto nuovo del piano di gioco dei numeri uno, due e tre, tallonare, ad esempio, non è più “reato”.

Ecco una lente di ingrandimento sulle prime linee che hanno maggiormente influenzato i match, almeno per come la si pensa da queste parti.

Si comincia da San Donà perchè, obiettivamente, è la prima linea che in stagione ha ricoperto il ruolo di “rivelazione” del Campionato, con la combinazione (3 -2-1) Pesce -Kudin- Zanusso M. quest’ultimo ottima classe 93, hanno fatto sfracelli ma anche quando al n° 3 è andato il giovane (89) Filippo Filippetto le cosa non sono cambiate. Il tallonatore Kudin (cl 92) ha avuto al cambio Gianluca Vian, solo tre anni più vecchio. Restando accuratamente sulla sponda made in Italy  andiamo a dare uno sguardo alla mischia di sua maestà dello scrumming Pasquale Presutti, le Fiamme Oro al numero 3  alternano Giuseppe Di Stefano (89)  e Mirko Pettinari (85), in mezzo è il dominio di Marco Moscarda (88) con l’aiuto di Vicerè, dall’altra parte hanno giocato due classe ’89 Cocivera e Naka, segnalazione speciale per  Gianmarco Duca, romano del 91. La mischia delle Fiamme è andata in crescendo nel corso della stagione, nella seconda fase è diventata un punto di forza.

A Rovigo la mischia è una componente di un gioco più distribuito, ha fatto sempre prestazioni buone ma le cose migliori delle sue prime linee si sono viste spesso  fuori dallo “scrum”, la linea Roan-Mahoney-Quaglio è la più solida con il giovane Nicola Quaglio (cl 91) in grande evidenza insieme al suo compagno di reparto Renzo Balboni, ferrarese, cl. 88. La prima linea del Petrarca è molto argentina, Moretti ha dovuto lottare quest’anno con qualche infortunio di troppo ma la cosa non ha impedito di vedere all’opera gente che cambia il corso della partita quando è in campo, il talentuoso classe 91 Piermaria Leso fa sempre la differenza, così come il tallonatore catanese Vincenzo Delfino che sostituisce sempre in modo egregio l’argentino Mercanti (entrambi classe 88); visto e davvero piaciuto, è già nel giro delle Nazionali, il giovanissimo e bravo tallonatore Paolo Ragazzi classe 94 ed un futuro davanti.

E’ Costanzo-Ferraro-Lovotti la chiave di una prima linea davvero dirompente, quella del Calvisano, che unisce l’esperienza a volte  un po’ troppo ruvida del classe 82 Salvatore Costanzo al giovane (89) pilone Andrea Lovotti, ottima combinazione che ha significato moltissimo nella prima posizione di classifica. A Viadana hanno altra combinazione molto stabile che si basa sulla intercambiabilità di due tallonatori molto buoni: Luca Bigi, classe 91, emiliano ed Antonio Denti, del 90, parmigiano; i due abbracciano da una parte il fortissimo Gilding, quest’anno molto assente per infortunio, o la vera rivelazione dei gialloneri, Giulio Cenedese (88). La mischia del Viadana quest’anno ha sofferto un po’ più del dovuto ma rimane comunque fra le più quotate. Properzi a Mogliano ha fatto un affare ad avere con se il generoso Costa Repetto, numero due o uno a secondo del bisogno, ma le sue migliori carte per ora sono  sono Ornel Gega, classe 90, pilone e Massimiliano Ravalle , un 88 già visto bene a Rovigo che si conferma.

Ecco le prime linee che contano, alcune sono promesse altre sono realtà, è merito loro se una mischia nel Campionato di Eccellenza è ancora una cosa davvero interessante. Fateci caso.

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