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AFFARI ESTERI

IL FRANCESE TOP14 FA MERCATO INTERNO

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Amato ed odiato per la sua sfrontata ricchezza, per la sua ostentatazione oltre il vero, il TOP14, il massimo campionato francese, è da molti conosciuto come un Campionato degli stranieri, questo suo eccesso è abbastanza vero e la stessa Federazione francese ed i responsabili della Nazionale da tempo segnalano ed osteggiano questo brutto vizio che pare affossare le giovani promesse di casa.

Nel TOP14 si è concluso in questi giorni il “mercato”, decine di giocatori sono entrati ed usciti dai team, si sono mossi verso nuovi lidi ed è quindi il momento migliore per vedere come si è mosso questo Campionato, chi giocherà in TOP14 il prossimo anno, insomma la curiosità da soddisfare è semplice: da dove arrivano i nuovi ingaggi dei team del massimo campionato francese?

A tutti sfrugugliano in testa nomi celebri come Dan Carter che dai Crusaders è planato al Racing 92, Weepu che vestirà la casacca Oyonnax, Van der Merwe che è passato a Clermont, Cooper che dai Reds giocherà invece con Tolone. Nomi così se ne trovano ancora ma i numeri, i secchi numeri dei trasferimenti dicono ben altro.

A rugby si gioca in quindici e Carter da solo potrebbe ben poco per questo motivo la somma totale degli arrivi nei team francesi (circa 150) è significativa per la lettura della politica che muove la LNR.

Partiamo subito con un dato, quasi il 40 % degli “arrivi” sono spostamenti interni al TOP14, spesso giocatori che mantengono la categoria avendo il proprio team subito la retrocessione in D2, resta comunque il fatto che una larga parte dei nuovi ingaggi sono gestiti fra le stesse Società del massimo campionato francese. Il 29% degli arrivi sono giocatori che salgono da categorie inferiori, molti dal ProD2 ma non solo; questa ampia percentuale dimostra il ricambio e la vitalità del rugby francese ma soprattutto una reale permeabilità, una concreta attenzione  fra i diversi campionati e soprattutto fra i due di vertice.

La prima scelta fuori dai  confini il TOP14 ce l’ha in Inghilterra, circa il 10% dei nuovi arrivi proviene da club inglesi ma non per forza dalla Premiership, anche dalla categoria inferiore, segno di una attenzione e di una ricerca evoluta. Non riempiono invece le dita di una mano gli arrivi di argentini, la chiusura del mercato sudamericano in funzione autarchica, nuova politica che la UAR ha pianificato per gestire al meglio dal 2016 la sua partecipazione al nuovo SuperXV,  produce questo primo effetto.

Una decina i sudafricani in arrivo dalla terra di nascita e qualcuno in meno i neozelandesi. I numeri non sono mai stati in passato più alti di questi ma, si sa, è fra questa ventina scarsa di nomi che ci sono i “botti” di mercato.

Il PRO12 non è interessante per i francesi,  pochissimi gli arrivi dal mondo celtico, meno di cinque, questo è un sintomo chiaro ed ineludibile.

Insomma il campionato francese  è più accorto di quanto si pensi, pianifica attentamente la sua crescita interna che rappresenta, è bene riassumerlo, quasi il 70% dei suoi movimenti, si puntella con buoni prospect dalla terra di Albione e si garantisce spettacolo e soprattutto visibilità con gli inserimenti dal sud del mondo. Il discorso è diverso se si passa alla analisi dei “fuoriclasse”, sempre meno i francesi, ma questo è un discorso diverso e forse quel settanta per cento è li proprio a cercare di coprire in futuro questo problema.

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