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FORZA RUGBY

ZANE ANSELL ED I RAGAZZI DELLA NAZIONALE SPECCHIO DEL NOSTRO RUGBY

zane ansell

Zane Ansell (Foto di Massimo Sardena)

C’è una vena di sottile malinconia nel comunicato stampa del Petrarca Rugby che spiega come “Zane Ansell, precedentemente già individuato come assistente allenatore di Andrea Cavinato per la Prima Squadra, a causa della sopraggiunta impossibilità di conciliare i suoi impegni lavorativi in provincia di Treviso con quelli del Petrarca Rugby, dovrà con rammarico rinunciare all’incarico“.

I dietrologi si accomodino pure, un comunicato così scarno del resto lascia spazio e a domande come  “è davvero andata così?” oppure, meglio, “Ansell è solo la prima vittima del sistema-Cavinato?”. Magari fosse questo il problema davanti ad un comunicato del genere, sarebbe una festa, c’è ben altro da guardare e da qui cala la malinconia di cui sopra.

Il comunicato stampa del Petrarca racconta infatti una realtà, mettetela come volete, Ansell “rinuncia”, lo fa perchè non può conciliare i suoi impegni lavorativi con il rugby, il rugby non basta, ha un limite forte, non basta per vivere.

Nel comunicato stampa del Petrarca viene raccontato tutto il limite del nostro rugby, un mondo che non basta a se stesso, una situazione che oggettivamente non è in grado di mantenere nemmeno i suoi migliori rappresentanti, nemmeno se venuti, con meritato clamore, da terre ovali lontane. Ansell è senza alcun dubbio uno di questi.

Insomma il rugby di Eccellenza non basta a mantenere una famiglia, a coltivare ambizioni, a sopportare tempi e metodi duri ed esclusivi. Bhe! Che c’è di strano, potrà dire qualcuno di voi, in fondo l’Eccellenza non è mica roba da professionisti. Appunto.

E’ facile adesso il collegamento con la vicenda dei giocatori della nostra Nazionale e del braccio di ferro messo in atto con la FIR. Nemmeno ai ragazzi della Nazionale, loro che di rugby ci devono vivere per forza perchè riempie totalmente le loro giornate, la Federazione voleva riconoscere uno status oggettivo di “professionisti”: sul lato formale era tutto uno sbandierare di contratti e altre cose da accademiologia applicata ma nella realtà la Federazione faceva il pesce in barile. I ragazzi della Nazionale hanno fatto la cosa giusta, resteranno tre mesi fuori di casa ed hanno voluto sapere con che soldi mantenevano intanto la famiglia, chi pagava l’assicurazione in caso di infortunio ed altre cosette di questo genere.

Per l’Eccellenza allora è solo un problema economico? Certo quello pesa tantissimo ma, nonostante tutto, uno dei principali difetti dell’Eccellenza è il volontarismo ad oltranza, un difetto pesante alimentato anche dalla troppa “epica”, dalla autoreferenzialità e da una dose da non sottovalutare di scarsa concretezza. Come potrà mai crescere la nostra disciplina se non si danno a personaggi come Ansell la concreta possibilità di restare comunque in un ambiente e di aiutarne la crescita?

Il resto viene da se.

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