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QUESTIONE D'ELITE

FINALE ECCELLENZA. COMUNQUE VADA SARA’ UN SUCCESSO

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Sarà il 28 maggio verso sera, le 19, a Rovigo l’arbitro Matteo Liperini darà il via alla terza finale consecutiva con gli stessi due protagonisti: Calvisano e Rovigo.

Le altre due volte il Calvisano ha avuto la meglio, discutibile la prima, assoluta e certa la seconda, se per molti questo potrebbe essere l’argomento principe di questa ulteriore prova fra le due contendenti  da queste parti invece pare più significativo ricordare a tutti che era, fin dall’inizio di questo campionato, una finale annunciata. 

Troppo divario fra le squadre che compongono il top ten, lo abbiamo detto e ridetto, un campionato fatto di team professionisti, tre in tutto di cui sono ora, ma guarda un po’, due in finale, team semi-professionisti e team di puri dilettanti. Difficile capire come un campionato di vertice si basi su risorse economiche così diverse fra i vari team. Poi c’è il premio di piazzamento, quasi quattrocentomila euro per le prime quattro classificate, un premio che oggi ha ben altri signficati rispetto a quando è stato pensato, una somma che oggi infatti può arrivare a rappresentare fino alla metà del budget totale del team che se lo aggiudica.

Rovigo e Calvisano, troppi stranieri in campo, equiparati o no, una dozzina su trenta, sette nelle file di Rovigo ma su questo possiamo permetterci un “però”. I rossoblù hanno infatti da tempo iniziato una attività di ricomposizione delle file giovanili, magari non sempre brillante, ma in questo finale di stagione la Under16 e la Under18 di Rovigo disputano le proprie finali nazionali assolute di categoria. Ottimo. Un buon viatico e così gli perdoniamo i “sette”.

Sarà una bella finale? Le finali non sono mai particolarmente belle tecnicamente, hanno dentro il pathos del titolo, dell’ultima campanella. Si gioca al Battaglini che Rovigo con l’ultima rincorsa ha pure tolto ai bresciani, piazzandosi al primo posto nella fase regolare ed acquisendo così il diritto alla eventuale finale in casa,  di utilizzare davvero almeno per una volta quella costosissima tribuna in cemento costruita con i contributi federali per i mondiali U20 e mai riempita.

Calvisano non è mai stata bella da vedere ma è tremendamente concreta in campo, pure da queste parti, dove non si impazzisce per il rugby alla scappa e vai, non si riesce ad apprezzare il rugby a sportellate dei bresciani. I gialloneri hanno esperienza da vendere, eccellenti doti tecniche dei singoli , grandi fasi statiche, difficili da superare sulla linea. Rovigo ha una dote riconosciuta, sa giocare sia dalle ripartenze della sua cavalleria leggera sia mantenere un profilo solido sulla prima, pochi buchi in giro ma qualche fantasia di troppo che la mediana a volte sta più con Walt Disney che con McDonnel. Chi la spunta? Nessun pronostico che tanto è solo domani e passa veloce.

Chi vince quest’anno sa però una cosa, importante, che vale tutto e vale anche di più: chiunque vinca entra nella storia.

Se passano i gialloneri coronano il loro sesto titolo italiano, il terzo di fila, fra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta il Petrarca ne fece 5 di fila, negli anni ottanta sempre il Petrarca 4,  la Benetton, nonostante i molti successi non andò mai oltre i tre di fila, Calvisano è davvero ad un passo dalla storia.

Se il titolo entra in casa rossoblù è il dodicesimo della sua storia e sono molti. L’ultimo però è di ben 26 anni fa, era il campionato 1989/1990 Rovigo vinse di fronte a 12.000 spettatori 18 -9 contro la Benetton proprio a Brescia. C’è una città che vuole liberare un urlo che aspetta da 26 anni.

Questa finale ha questo di bello: comunque vada sarà un successo.

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