Connect with us

AFFARI ESTERI

CONTINENTAL SHIELD: UN POSTO AI DOGI?

nasce-a-monigo-l-unione-rugby-dogi-5855

Una delle tante proposte avanzate dal Presidente federale Alfredo Gavazzi negli ultimi giorni tocca la questione Continental Shield ed il ridimensionamento della nostra partecipazione anche in questa terza competizione.

Prima di tutto una considerazione forse “fuori titolo” ma ci si prende licenza. E’ chiaro che la FIR , dopo i pessimi risultati conseguiti a tutti i livelli, si sta neanche troppo lentamente ridimensionando su tutti gli scenari europei, sta insomma accettando le richieste di farsi da parte espresse a vario titolo dal Board Pro12, dalla EPCR per le coppe europee ed ora anche da Rugby Europe per quanto riguarda questa terza competizione, il Continental Shield appunto. La ritirata in se è cosa realistica, diversamente nulla era sostenibile e, per una volta, tacciono le solite trombe federali che tutti i giorni provano a “venderci” improbabili successi diplomatici della FIR: per fare come “i carri armati di Mussolini” quattro carri armati bisogna pur averli.

Il Presidente Federale prenderebbe quindi atto dello scarso stato di salute del nostro rugby ed avrebbe intenzione di proporre , al fine evitare le solite figuracce, che al Continental Shield si presenti una selezione Emergenti ricavata dall’Eccellenza invece delle 4 squadre che si sarebbero qualificate (Calvisano, Petrarca, Rovigo, Viadana).

Inutile negare che, piaccia o no la proposta, una opzione di cambiamento era necessaria, incaponirsi di fronte agli sfottò di Rugby Europe ed attendere un prossimo per nulla improbabile risultato negativo sul campo era sbagliato, una proposta ci voleva, è arrivata, bisogna renderne merito al Presidente.

Ci si permetta allora di svegliare le coscienze di molti e di riportare un’altra proposta che, negli ambienti ovali, rimbalza da qualche giorno: se uno dei team che si presentasse al Continental Shield fossero i Dogi? Se fosse la mitica selezione veneta recentemente rifondata un attore europeo? I problemi, sempre secondo i bene informati, sono almeno tre.

Il primo è una questione di “rappresentanza” , i team che si dovrebbero schierare al Continental Sheild dovrebbero essere almeno due perchè lasciare ai soli Dogi la rappresentanza di tutta l’Eccellenza non è nella mission nemmeno dei Dogi stessi.

Il secondo riguarda la solita questione economica perchè i soldi che i 4 club qualificati alla competizione ricavano dal parteciparvi sono fondamentali per l’intero budget della stagione ed il solo fatto di non partecipare al Continental Shield è visto come fumo negli occhi non per il torneo in se ma per il minor introito economico. E’ anche vero che la proposta degli “Emergenti” azzera i contributi quella dei Dogi lascia più margine. D’altro canto è anche vero che alcuni dicono la retromarcia federale da questa competizione sia stata pensata proprio per rimpinguare le malridotte casse della FIR.  Questo dei soldi è il vero scoglio.

Il terzo problema è di ordine politico. Per portare i Dogi in Continental Shield la FIR ed il Presidente Gavazzi dovrebbe accordarsi niente meno che con Marzio Innocenti e tutta la squadra veneta che gli è “all’opposizione“. Anche fosse che i due ex-contendenti dell’Assemblea Federale provassero a trovare un punto di contatto le forze centrifughe che spingerebbero contro ogni accordo sono molte e molto forti, c’è gente che trema al solo pensiero che Gavazzi ed Innocenti trovino un minimo punto comune. Anche molti dirigenti.

I Dogi in Continental Shield? Potrebbe essere un punto di svolta per tutto il movimento al di là ed al di sopra della cosa in se. E’ una buona idea ma per attuarla ci vuole un “buon” rugby.

Buon rugby a tutti.

.

More in AFFARI ESTERI