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FIR E DINTORNI

IL RUGBY HA BISOGNO DI TUTTI

Foto pubblica sui social dal Media Manager della FIR

Foto pubblica sui social dal Media Manager della FIR

Nella mia vacanza comunque il rugby arriva con internet e oggi é arrivata una foto dei ragazzi della nazionale che dalla business class del loro aereo di ritorno brindano a champagne. Ora una foto dice tutto e niente ma su questa si può e si deve fare qualche considerazione. La foto, postata dal media manager FIR Andrea Cimbrico, arriva in un momento particolare contrassegnato da un taglio deciso all’attivita con la cancellazione del progetto accademie-centri di formazione e le difficoltà a trovare i soldi per mandare le ragazze a fare il loro meritatissimo mondiale. Arriva alla vigilia di un consiglio federale che sancirà un’ulteriore grande passivo che si aggiunge a quello dell’esercizio passato in spregio ai dettami del Coni che chiedevano di rientrare di parte del debito. Arriva nella stagione in cui a tutte le società si chiedono di nuovo, dopo anni, le tasse di iscrizione. … Avessimo almeno vinto qualcosa.”

Chi scrive questo sui Social è Marzio Innocenti, Presidente del Comitato Regionale Veneto, candidato alla Presidenza FIR circa un anno fa (46% di preferenze, mica giuggiole) e componente della associazione Pronti al Cambiamento che, nel rugby, si propone di non disperdere e di riproporre il patrimonio di idee e progetti costruiti da moltissimi dirigenti ovali della penisola in occasione della sua candidatura.

Ha torto l’Innocenti nel commento a questa foto? E’ solo protesta? E’ commentificio da ombrellone? Sembra proprio di no.

La foto in se non è nemmeno divertente, specialmente se si pensa a Singapore o agli ultimi dieci minuti con l’Australia, è molto calcistica, chi vi si ritrae celebra di fatto solo se stesso, quanto di meno opportuno si potesse vedere, una caduta di stile, una goliardata da bar, insomma se volevano inebriarsi di bollicine avessero avuto la compiacenza di non raccontarcelo così ed in questo momento difficile ed asfittico di soldi e risultati del rugby italiano. Pubblicare questa foto è stato sicuramente un errore, uno scivolone pesante.

Una cosa che Innocenti farà fatica ad ammettere è che questa foto con tutta probabilità non sarà piaciuta nemmeno ad Alfredo Gavazzi, che questa foto il Presidente Federale probabilmente non l’avrebbe mai voluta o portata in giro, che certi eccessi da corte settecentesca non sembrano addebitabili al vertice politico-federale. Come stanno invece i Dirigenti FIR? Blindati da anni, come nella peggiore Pubblica Amministrazione, risultano assolutamente longevi, in questo il,Consiglio Federale non ha potuto o voluto gran che. E’ vero che Alfredo Gavazzi, nella sua prima elezione si è trovato la squadra dirigenziale già contrattualizzata da Dondi ma ora? Possibile che il rugby vada tutto male ma la struttura dirigente FIR sia tutta sempre OK?

Se il nome di Ascione ricorre ad ogni piè sospinto, val la pena ricordarlo, questa foto fa il paio con il nome di Checchinato, altro super blindatissimo dirigente,  apparso nelle note vicende del Rugby San Donà e della sua esclusione dalla quarta posizione della classifica di Eccellenza, oppure con quella di Claudio Perruzza, dirigente FIR di primo livello, che sia nella vicenda San Donà che in quella della errata conta dei voti nelle elezioni del Comitato del Friuli Venezia Giulia si è guadagnato la nomination. Il San Donà è ricorso recentemente  al TAR con una cospicua richiesta danni e le elezioni del Friuli sono state rifatte.

La Federazione è messa come si sa, buco di bilancio incluso, ma, mentre tutti puntano il dito contro Alfredo Gavazzi, pochi si ricordano della pletora di dirigenti che non garantiscono i risultati sperati in particolare in area tecnica e, a differenza del Consiglio Federale, pare questi non debbano alcuna spiegazione.

L’uscita di Marzio Innocenti è forse eccessivamente polemica, forse molto “personale”, ma mette in evidenza una necessità che non possiamo nascondere: il movimento ha bisogno di una sincera unità di intenti, una ritrovata capacità  di raccontarsi in maniera decisamente più corale di ora. Perchè, ahimè, oggi come oggi, tutti sappiano che, senza sconti, lo sappiano quindi anche i Dirigenti, non c’è niente da brindare.

Marzio Innocenti ha aperto una falla nel sistema, l’ha fatto alla toscana, quale lui è, senza fronzoli, ha puntato il dito sulla dirigenza, ci ha ricordato che il rugby lo fanno in tanti, Marzio ha fatto bene. Questo scivolone dirigenziale sia occasione per ricordarci però che adesso è tempo di riconciliarsi con se stessi, tutto il rugby, dirigenti inclusi, vecchi e nuovi, se ce ne saranno. In questo momento il rugby ha bisogno di tutti.

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