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FIR E DINTORNI

EXPORT DI GIOVANI ITALICI TALENTI: IL MONITORAGGIO E’ OK?

Il campionato francese di Federale 1

Il campionato francese di Federale 1

La notizia arriva dalla stampa locale, Nicolò Ceccato classe ’97, giovane pilone del Mogliano il prossimo anno giocherà in Francia, in categoria Federale 1, la terza categoria dopo Top14 e D2, il team che lo accoglie è quello dell’Albi.

Il ragazzo ha già fatto parte di tutta la trafila giovanile azzurra, è molto ben considerato e va in Francia. A lui vanno solo le più sincere congratulazioni, Albì è una base interessante e la Francia della terza categoria lo è altrettanto.

Poi c’è un altro ragazzo. Donato Gaeta, classe ’94,  anche lui pilone, è cresciuto nelle giovanili del Rovigo poi ha fatto un lungo giro e pochi giorni fa il Rugby Viadana ha annunciato il suo innesto nel suo team di Eccellenza proveniente dalla Francia, esattamente dal Racc Rugby Club di Federale 3.

Ecco altri due nomi nel taccuino dell’import/export di giovani italiani,  più o meno accademici, che trovano il modo di fare esperienza dove un giovane può giocare buon rugby e crescere sia tecnicamente che come uomo in uno spogliatoio vero, dentro un campionato competitivo.

Certo la storia di Padovani è ben diversa dalle altre… . Ha preso infatti la strada della Francia, destinazione niente meno che Tolone,  anche un certo Edoardo Padovani, classe ’93, anche lui Mogliano ed Accademico, era alle Zebre ed ha scelto le sirene del rugby che conta… che noi si pensava potesse essere quello delle Zebre ma invece, da troppi punti di vista, non lo è… con tutto il rispetto.  Insomma quella di Padovani è una storia deiversa? O forse è solo una questione di diverso “livello” ricercato, non trovato da noi?

I ragazzi che hanno fatto questa scelta di uscita dai patrii confini negli ultimi anni sono in verità molti, da queste parti se ne è perso il conto, di alcuni anche le tracce, girano per la testa anche storie di ragazzi che hanno fatto nazionali azzurre ed anche mondiali di categoria.

Sicuramente di Padovani se ne ricorderanno tutti, a partire da O’Shea ma ci viene da pensare invece a tutti quei giovanotti  che non si chiamano “Padovani” e non hanno cotanto “punto di osservazione irlandese“.  Immaginiamo siano anche loro seguiti uno ad uno dal settore tecnico della Federazione, che siano monitorati nella loro crescita all’estero, che siano sotto l’occhio vigile dell’Alto Livello federale.  Immaginiamo che i loro profili siano costantemente a disposizione delle Società di Eccellenza e di Pro12, immaginiamo che questi ragazzi vengano contattati regolarmente. Immaginiamo.

Immaginiamo bene, vero? Ok, allora come siamo messi?

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