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QUESTIONE D'ELITE

SAN DONA’: PROMESSA MANTENUTA

Hanno vinto loro, quelli di San Donà, alla fine la coppa se la sono portata a casa perchè non si può essere sempre una promessa, prima o poi bisogna confermarsi. Loro lo hanno fatto.

Potremmo fermarci qui, perchè è importante sottolineare ogni tanto che nello sport conta vincere, magari anche solo una partita che vale davvero, magari anche solo il girone di andata, magari anche solo il titolo giovanile o il derby locale, oppure un trofeo nazionale, come in questo caso. Lo sport chiede che certe promesse vengano mantenute, perchè altrimenti i progetti devono essere  cambiati, vanno fatte scelte diverse.

Ci sono molti modi di vincere nel rugby ed almeno uno bisogna portarlo concretamente a casa.

A San Donà sono pragmatici, queste cose le sanno, gliele porta il fiume, il club biancoceleste ha iniziato anni fa un progetto di crescita giovanile che ha funzionato, andate a contarvi i ragazzi usciti dal club del Piave che giocano da professionisti, indossano maglia azzurra, giocano negli altri club di Eccellenza e rimarrete stupiti. Ci sono tante prime linee che non si capisce perchè, sarà che il Piazza se ne è andato troppo presto a da lassù ci mette la manina….

Tanti giovani ed un bel mix con giocatori di grande esperienza, questa la ricetta del rugby San Donà affidata a Zane Ansell che ha alzato il trofeo insieme ad alcune “vecchie” volpi del rugby italiano: il capitano Paul Derbyshire, Bertetti, Michelini Iovu, gente classe anni ottanta e nella ripresa è entrato anche Jaco Erasmus (’79). Accanto a loro una sfilza di giovanotti come Luca Zanusso (’90), Mattia Catelan (’94), Dario Schiabel (’97), GianMarco Vian (’93). Un mix di gioventù ed esperienza guidati dalla sapiente regia della coppia di mediana Ambrosini-Rorato.

San Donà ha vinto (24 -0) la finale del Trofeo Eccellenza (quello che resta della ex-Coppa Italia del rugby) contro le Fiamme Oro, affermazione perentoria, durissimo il match ma alla fine i biancocelesti hanno tirato su il loro muro difensivo ed i cremisi si sono dovuti arrendere.

Bravi, bene, anzi benissimo. San Donà ha vinto e tutta la città si stringe ora intorno al “suo” rugby che più bello non si può.

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Post Scriptum: La finale si è giocata in campo neutro, a Rovigo, destinazione strana perchè si trova a 450 km da Roma, sede delle Fiamme Oro, ed a 120 da San Donà, forse un modo per rendere scomoda la cosa ad entrambi; forse anche per questo, non solo per il vento polare, si è giocato in una atmosfera definita dai più “desolante”, di fronte a non più di 300 spettatori (quasi tutti dalla città veneta). In tribuna, anche se si trattava di squadre di Eccellenza diverse dalla solita, la rassicurante presenza del Presidente Federale, venuto a Rovigo evidentemente per comprare i giornali (lui fa così), evidentemente fermatosi un attimo allo stadio che tanto entrava gratis.

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