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QUESTIONE D'ELITE

DAL SEI NAZIONI UNA IDEA “ECCELLENTE”: COMPETITIVITA’, MA 12 SONO TROPPE

Campionato Eccellenza di rugby, 2017/2018, Stadio Quaggia di Mogliano Veneto, 23/12/2017, Mogliano Rugby Vs Patarò Calvisano, Photo Alfio Guarise

Scorre il Sei Nazioni e le sorti italiane sono quelle che si vedono, tristi, sotto traccia scorrono allora anche le considerazioni sulla formazione, sulla partecipazione al Pro14, sul nostro massimo campionato. Su quest’ultimo il coro è unanime: va alzata la competitività.

L’Eccellenza deve alzare il livello di competizione, di agonismo, di ricerca tecnica. Lo dicono per primi molti addetti ai lavori, indipendentemente dal loro modello di riferimento.

Lo dicono molti dei  “Nazionale e niente altro”, che propendono per un movimento di solo vertice, ovvero quello che fa adesso la federazione; loro si sono resi conto che un selezionatore della Nazionale non può essere rinchiuso in una trincea fatta di meno di 70 atleti, questi sono gli eleggibili estraibili da Zebre e Benetton. L’Eccellenza che funziona ad Alto Livello farebbe comodo anche a loro.

Lo dicono i “Forza Club” , che propendono per un movimento che parta dalla base, loro vedono adesso, in passato non è sempre stato così, il massimo campionato come naturale evoluzione del lavoro di tutto il territorio ed una opportunità per molti ragazzi di club “minori”, che non passeranno mai per le Accademie, di farsi riconoscere e togliersi magari qualche soddisfazione in più. La Nazionale con un campionato di Eccellenza di Alto Livello avrebbe un bacino di oltre 350 ragazzi fra i quali scegliere per la Nazionale.

Insomma tutti si stanno indirizzando verso l’aumento della competitività del Campionato di Eccellenza. I grandi capi in FIR pare proprio ancora di no.

Ma quante  squadre realmente in grado di essere competitive ci sono in Eccellenza? Il campionato attuale è a 10 squadre ma le squadre che oggi competono davvero e/o che sono in grado di reggere una potenziale evoluzione verso un livello superiore non sono più di 6. Anche queste dovrebbero comunque avere una buona assistenza, soprattutto economica.

Vista la cosa da questo lato logica vuole che si dovrebbe organizzare un campionato di vertice, ben sostenuto, di 6 squadre, alle quali magari agganciare altre due “cuscinetto”, meglio se franchigie territoriali, per un totale di 8.

Per ottenere un livello molto vicino a quello cosiddetto “Alto” con una buona competitività interna e ritmi di gioco alti,in Italia faremmo comunque difficoltà anche con 8 squadre in Eccellenza.

La Federazione italiana invece ha preparato un campionato di Eccellenza a 12 squadre, quindi dall’anno prossimo ne aggiunge 2 !

In un’epoca in cui due squadre sudafricane ed una australiana, con la motivazione di alzare la competitività, sono state lasciate a casa dal mitico torneo del sud del  mondo, il SuperRugby,  in Italia invece …

Le 12 squadre delle prossima Eccellenza avranno inoltre zero sostegno economico supplettivo e nessun progetto tecnico federale ad affiancarle se si esclude quello di riversarci dentro i ragazzi delle Accademie.

Il campionato abbasserà inevitabilmente il suo livello e le future “promesse” del nostro rugby, gli accademici appunto, ci giocheranno dentro in gran quantità. Progetto mirabolante. Rimarrà tutto così? Pare proprio di si anche se da troppe parti, pare anche nello staff azzurro, si storce il naso.

Se una cosa buona questo Sei Nazioni ce l’ha procurata questa è la consapevolezza che le due italiane in Pro14 sono importanti ma palesemente insufficienti e che serve un campionato nazionale di alto livello. Adesso bisogna aspettare che in FIR si accorgano che una Federazione non è in grado di sostituirsi ai club. Se volete far cambiare le cose chiamate lo 030 che allo 06 da tempo non risponde nessuno.

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