Eddie Jones è senz’altro l’allenatore più sotto pressione del momento. La sua Inghilterra non sta andando bene e la posizione numero 4 nel ranking mondiale dei suoi è maturata più per disgrazie altrui che per propri pregi.
Così è capitato che, durante le ultime settimane, il Coach australiano di origine giapponese abbia dovuto zigzagare sui risultati che lui si aspetta dai prossimi Test match di Novembre dove la sua Inghilterra affronterà nell’ordine Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia e Giappone. Eddie Jones, zigzagando, ha allora detto che i Test autunnali “servono per costruire”, vincere per lui non è importante ma vedere i suoi uomini come si muovono in campo gli è praticamente sufficiente.
In Inghilterra su queste dichiarazioni sono esplose le polemiche ed in effetti questa visione di Jones è solo devastante per il rugby e per il rugby inglese in particolare.
La sua squadra viene da una strisicia di partite negative ed ha molti infortunati e teme non avere un ricambio sufficiente? In Inghilterra non è bastante per dire che “vincere non conta”. Non esiste un argomento che non penda contro Jones su questa cosa. La prima scaricata su di lui dagli opinionisti è che il vivaio inglese è larghissimo e micidiale, è colpa sua se non ha saputo guardarlo. Innegabile.
Me le critiche non si fermano lì. Le ha riassunte bene Kay Ben su The Times la scorsa settimana. L’idea del trattamento di questi Test Match come fossero delle “amichevoli” indispettisce il pubblico che paga cifre salate per accedere a Twickenham a vedere match evidentemente non “importanti”, uccide la logica della sfida che anima da sempre ogni incontro di rugby, abbassa la competitività generale e via così con mille altre osservazioni ma, questa vale più di tutte, ha anche un risvolto politico pericoloso.
Augustin Pichot Vice-Presidente argentino di World Rugby sta presentando al mondo il suo progetto per far scomparire i Test Match ed inserire al loro posto un campionato internazionale per Nazioni (una coppetta del quasi-mondo) che porti soldi alle casse delle maggiori Federazioni mondiali, molte delle quali sono in crisi di ossigeno. Gli europei (inclusi gli inglesi) sono contrari a questa idea di Pichot, chi perchè verrebbe presto buttato fuori dal gotha (Italia) chi perchè vedrebbe naufragare altri introiti e fra questi quelli del Sei Nazioni.
Se il Coach dell’Inghilterra dice che i Test Match sono una cosa “frufru” è chiaro che Pichot prende molta forza ed il suo progetto, che si basa sulla “competitività” totale per classifica ed abbandona il tradizionale significato ovale della sfida sempre e comunque, diventa ancor più credibile. Questo, rispetto al “costo del biglietto di Twickenham, è un piccolo disastro per la federazione inglese che sembra avere il nemico in casa. Forse per questo qualcuno ipotizza che Jones dopo i Test Match dovrà lasciare lo scranno.
Insomma Eddie Jones avrà anche tanti problemi e magari un po’ di sfortuna nel suo ruolo in terra di Albione ma una cosa di certo non l’ha capita: essere Head Coach di quelli che il rugby se lo sono inventato non è la stessa cosa che guidare un emergente Giappone e che adesso, dopo aver detto che nei Test Match si può perdere, può entrare nello staff dell’Italia. Ma l’Inghilterra no, quella proprio no.
Anche i migliori a volte sono inadeguati.